HORRIPILANT – Embrace The Obsession
Il pensiero ossessivo rappresenta un’idea che continua ad apparire nella mente senza che si possa esercitare su di essa alcun controllo. Malgrado il testo della traccia che dà il titolo all’EP parli d’altro, credo che si possa usare l’invito di questo primo lavoro degli Horripilant ad abbracciare l’ossessione come una sorta di metafora della loro passione — per l’appunto ossessiva — che non conosce momenti di stanca verso il death metal vecchia scuola.
Dalla musica degli Horripilant emerge tutto l’amore per il genere che hanno deciso di suonare, un amore che a un certo punto della loro vita posso immaginare abbia reso i loro ascolti piuttosto monotematici; almeno a giudicare dalla musica contenuta in Embrace The Obsession. Lo scenario nel quale i membri della band dedicano intere giornate all’adorazione dei vari Scream Bloody Gore, Seven Churches, Bestial Devastation, Altars Of Madness e Hell Awaits sembra alquanto plausibile, dopo aver passato in rassegna i quattro brani di questo EP. Siamo quindi, se non si fosse capito, di fronte a quella fase primigenia del death non ancora del tutto emancipata dalle sue radici thrash, un suono abrasivo all’insegna della crudeltà e dell’orrore.
Vorrei essere chiaro: questo non è il problema di Embrace The Obsession; al contrario, penso che questa onestà e chiarezza di intenti si rivelino nei fatti il punto forte della proposta degli Horripilant, perché almeno permettono di comprendere a chi è rivolto questo lavoro senza poter sollevare dubbi a riguardo. Se la produzione lascia a desiderare, cercando di imitare la resa sonora di quegli album di fine anni Ottanta, non si può dire lo stesso della prova dei musicisti coinvolti, specie per quanto riguarda il growl, veramente perfetto per questo stile, e la batteria che per brevi tratti mostra di saper fare un passo in più del resto del gruppo. Tuttavia, ho dei dubbi riguardo a quanto questi sparuti momenti di creatività si integrino con il resto della proposta.
Purtroppo, sin dai primi ascolti ho provato un sentore di insoddisfazione che non ha fatto altro che sedimentarsi con il passare del tempo. Lo scoglio contro il quale Embrace The Obsession si schianta con maggior fragore è il fatto che non sa mettere in gioco idee interessanti e ciò incatena la musica alla sua banalità. Per tutta la sua durata l’ep fa pensare a quanto ti piacerebbe ascoltare direttamente le sue fonti di ispirazione, complici la mancanza di idee accattivanti e l’utilizzo di strutture che offrono loro troppo spazio, creando l’illusione che i brani siano più lunghi di quello che effettivamente sono.
Sento che le parole che ho scritto sono state aspre nei confronti della prima uscita a nome Horripilant, tuttavia l’esperienza mi insegna che non è raro che una band tra il primo EP e il debutto su lunga distanza sia in grado di fare uno sforzo abbastanza significativo per correggere la rotta e fare il salto di qualità. Posso solo augurarglielo.