Hostia - Nailed | Aristocrazia Webzine

HOSTIA – Nailed

Gruppo: Hostia
Titolo: Nailed
Anno: 2022
Provenienza: Polonia
Etichetta: Deformeathing Production
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TRACKLIST

  1. Ceremony
  2. Stone In The Throat
  3. Religion Of Love
  4. Nailed
  5. The Return Of The Living
  6. Little Priest
  7. Dad’s Stew For Two
  8. Afterlife
  9. Fake It
  10. The Vampire Of Barcelona
  11. Polish Black Metal Makes Me Sleepy
  12. Siberian Werewolf
  13. Sister Bernadette
  14. Zajebię cię
  15. Poison Leader
DURATA: 23:38

Non si può certo affermare che il 2022 sia stato poco prolifico per gli Hostia. Il quartetto, infatti, nell’anno appena trascorso ha rilasciato ben due pubblicazioni, entrambe su Deformeathing Production: a giugno l’EP Resurrected Meat, mentre a novembre Nailed, terzo album e successore di quel Carnivore Carnival che ci aveva colpiti positivamente tre anni fa.

Personalmente tendo a preferire la qualità alla quantità, quindi propendo a guardare con un certo sospetto quelle formazioni che sfornano musica a intervalli troppo ravvicinati. Non è questo il caso dei Nostri, visto che nei suoi sei anni di esistenza il progetto di St. Sixtus (Vedonist, ex Angerpath) non ha sbagliato un colpo e, anzi, è stato di volta in volta capace di spostare sempre più in alto l’asticella della propria produzione. Insieme alla qualità non è mai venuta meno la furia anticlericale, non priva di una certa sottile ironia che traspare dalle copertine — in questo caso l’intero comparto grafico è dominato dal viola liturgico — e dai titoli dei brani.

I ventitré minuti di Nailed sono un concentrato di death-grind senza compromessi e sono suddivisi in ben quindici episodi che si susseguono fulminei come altrettante furiose schegge impazzite. Riff feroci, bordate implacabili di blast beat e linee vocali cavernose dominano ognuno dei brani, ma non manca una certa varietà all’interno dell’album. Gli Hostia infatti non si fanno il minimo problema a inserire qua e là le più disparate influenze. Di fianco alle chitarre thrashone di “Stone In The Throat” convivono i tempi compassati di pezzi come “Little Priest” o “Siberian Werewolf”; ai passaggi scandinavi di “Polish Black Metal Makes Me Sleepy” si affiancano quelli che mi ricordano i brasiliani Ratos De Porão di “The Vampire Of Barcelona”, canzone che a naso credo sia incentrata sulla triste vicenda di Enriqueta Martì.

Con Nailed gli Hostia raggiungono il traguardo dei tre album con un risultato decisamente solido. Oltre a essere feroce e abrasivo al punto giusto, il disco conferma in pieno la validità del progetto polacco che ormai ha iniziato a farsi un discreto nome all’interno della scena grind. Consigliatissimo a tutti gli amanti del genere e non solo.