I MISS MY DEATH – In Memories
Gruppo: | I Miss My Death |
Titolo: | In Memories |
Anno: | 2014 |
Provenienza: | Ucraina |
Etichetta: | Metal Scrap Records |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 01:15:35 |
Il numero di realtà est-europee che si cimentano in ambito gothic-doom metal ha raggiunto proporzioni spropositate da alcuni anni a questa parte; sembra quasi che ogni giorno nella zona russa e nei confini limitrofi nasca una band del genere in possesso di discrete doti e con una buona conoscenza del genere. L'ultimo esempio in ordine di tempo ci viene dato dai debuttanti ucraini I Miss My Death.
La formazione di Kiev ha iniziato a muovere i suoi primi passi nella scena nel 2007 e ha dato alla luce il demo "At Her Funeral" nel 2010, a cui è seguito il dvd-r singolo "Eternal Tears Of Regret" nel 2011, mentre il 2014 li ha visti entrare in gioco con l'uscita del disco d'esordio "In Memories". Attingendo dalle correnti inglesi e scandinave del genere come My Dying Bride e Paradise Lost, Theatre Of Tragedy, Tristania, The Sins Of Thy Beloved e i più odierni Draconian, ci dà in pasto una prestazione curata sia dal punto di vista strumentale che per ciò che concerne l'aspetto atmosferico.
La ricetta sulla quale fanno affidamento è quella che ormai abbiamo imparato ad apprezzare da tempo: troviamo infatti il solito e gradito incrocio di sonorità grevi e malinconiche, il cantato femminile "liricheggiante" che si pone a contraltare o supporta il ringhio del growl maschile, l'accompagnamento sinfonico accennato e ricco di melodie languide che mitigano la pesantezza delle chitarre. Insomma la minestra sarà pure la solita e riscaldata, tuttavia pare funzioni, riuscendo a confezionare episodi apprezzabili, suadenti, grigi e intrisi di quel tocco romantico decadente che non guasta; penso soprattutto a "Thirteen Autumns Of My Solitude" e "Earl Pale", brano impreziosito dal suono della viola di Anatoly Gavrilov.
"In Memories" è una prova gradevole. A titolo personale trovo però irritante sia lo svolazzare vocale talvolta esagerato di Helen Hulmus, brava per carità, ma sulla lunga un po' sfiancante, che l'estensione complessiva del lavoro, al quale non basta la conclusione in grande stile con l'elegante riproposizione della mozartiana "Lacrimosa" per alleggerire l'oneroso carico di una scaletta la cui lunghezza avrebbe potuto essere in parte ridimensionata.
Gli I Miss My Death hanno le carte in regola per ritagliarsi uno spazietto all'interno di un'area musicale ormai sempre più affollata e sicuramente troveranno fra gli abituali fruitori del genere chi potrebbe apprezzare senza troppo sforzo la proposta racchiusa in "In Memories". Proseguendo su questa strada, chissà, potrebbero anche togliersi anche qualche piccola soddisfazione.