I.R.O.N. – Reforge: Metalized, Mechanized And Upgraded
Gruppo: | I.R.O.N. |
Titolo: | Re-Forge: Metalized, Mechanized And Upgraded |
Anno: | 2013 |
Provenienza: | Europa |
Etichetta: | Rage In Eden |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 41:45 |
Torna sulle pagine di Aristocrazia Legionarii: artista di spicco nel roster di Rage In Eden, dopo l'eccellente "Disciples Of The State" indossa una seconda volta le vesti di I.R.O.N. per dare vita a "Re-Forge: Metalized, Mechanized And Upgraded", album che riporta nelle casse dei nostri impianti la modernità più estrema, nonché le atmosfere tecnologiche e claustrofobiche già note a chi s'è dedicato a suo tempo all'ascolto del precedente "Evolving".
Composto da un susseguirsi di inediti e remix di brani già presenti nel vecchio lavoro, "Re-Forge" porta alle estreme conseguenze l'estetica musicale del suo predecessore; catapulta l'ascoltatore in una vera e propria guerra sonora, una guerra futuristica, lontana anni luce (nel senso più letterale del termine) dalle atmosfere classiche a cui il martial ha abituato il proprio pubblico nel corso degli ultimi anni.
L'inizio del disco è di grande impatto: deciso, aggressivo, "The Industrial Man" irrompe come una bomba H col fragore delle sue percussioni industriali; la stratificazione sonora è ricca a tal punto che risulta complesso riconoscere e descrivere i vari elementi che si vanno a sommare all'interno del brano. Un elemento tuttavia brilla di novità: una chitarra elettrica distorta e granitica, che domina la scena e tesse una trama sonora disturbante, un humus fertile su cui l'autore costruisce i suoi castelli avveniristici e visionari.
Le visioni di un ipotetico mondo futuro totalmente militarizzato proseguono in tutti gli inediti del disco: "Infiltrate The System" vive due momenti distinti, l'inizio è pacato e riflessivo, ma porta a un'esplosione travolgente che costringerà anche il più compassato ed elegante ascoltatore di musica marziale a scuotere la testa come un forsennato sull'enorme riff dal sapore quasi sludge; "Troopers" racconta di una marcia robotizzata e contiene le reminiscenze più classiche dell'intero disco; "Uppercharger" martella con suoni che paiono usciti direttamente da una ipertecnologica catena di montaggio.
I brani rivisitati e remixati non sono da meno, la nuova veste sonora dona un tocco originale, e le vecchie tracce ne escono completamente ridisegnate: come "Titanium Sun", che cancella l'originale "Dawn Of Steel" col suo concentrato di distorsioni e il suo perenne midtempo, e "The Machine", il cui beat selvaggio raggiunge picchi di incisività sconosciuti alla sua genitrice "Mechanic State".
Per la seconda volta nel 2013 Legionarii spiazza tutti cambiando le carte in tavola, e si conferma l'artista più in forma nel suo ambito musicale in questo secondo decennio degli anni 2000. Grazie al feroce automa che vive nelle tracce di "Re-Forge", saprà nuovamente stupire anche gli ascoltatori più esperti e incalliti, ma al tempo stesso (grazie all’occhiolino strizzato al metallo pesante) saprà catturare nuove fasce di pubblico e avvicinarle a una scena spesso poco conosciuta.
Disco assolutamente [b]grossissimo[/b] e con uno spessore che ha dell’incredibile: “Infiltrate The System” è una delle cose più enormi che io abbia mai ascoltato.