IDES OF GEMINI – Old World | New Wave
Gruppo: | Ides Of Gemini |
Titolo: | Old World | New Wave |
Anno: | 2014 |
Provenienza: | U.S.A. |
Etichetta: | Neurot Recordings |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 38:37 |
Il 2012 mi aveva dato modo di conoscere gli Ides Of Gemini con il debutto "Costantinople"; ora a due anni di distanza mi ritrovo nuovamente a scrivere di un loro lavoro, ancora una volta rilasciato tramite la Neurot Recordings: si tratta del secondo album, intitolato "Old World | New Wave". L'uscita è stata studiata in modo tale da poter essere divisa in due tronconi, con le tracce che vanno dalla prima alla quarta a costituire il capitolo del "vecchio mondo" e quelle dalla quinta alla nona preposte a innalzare la "nuova onda".
Ciò che mi aveva particolarmente attirato del disco precedente era la capacità del trio losangelino di creare atmosfere al di fuori dal tempo e dalla dimensione in cui viviamo. Era quindi prevedibile che per il sottoscritto questo fosse l'elemento fondamentale da riconfermare nelle successive produzioni e — a dirla tutta — gli Ides Of Gemini non hanno tradito tale aspettativa. Il gruppo ha trovato il modo di rendere più intrigante e perdurante l'effetto astrale e quell'emanazione grigia atemporale che circonda l'interpretazione vocale evocativa e seducente di Sera Timms. Dal canto suo la cantante, spesso sostenuta coralmente da Kelly Johnson, offre una prestazione che ricorda non poco quella di sue colleghe più navigate quali Jex Thoth e Farida Lemouchi degli ormai ahimé separati The Devil's Blood, riconfermando le sue qualità di attraente e ossessionante sirena.
L'andamento dell'album si mantiene per lo più uniforme. Non ci sono grossi stravolgimenti ritmico-dinamici disseminati lungo il percorso e la proposta prosegue miscelando doom, psichedelia e situazioni post, come a formare una catena che non considero monotona, seppur sia evidente che in più occasioni ci sia un utilizzo di cicli e ricicli sonori che ne alimentano il flusso. Ogni singola canzone possiede una qualità distintiva, iniziando dal ritornello a effetto di "Black Door" e dalle inclinazioni doom più classiche e dai richiami vaghi al panorama gotico britannico di "The Chalice And The Blade" e "White Hart". Si passa poi attraverso la quiete apparente espressa dall'allentamento ulteriore della presa di "Seer Of Circassia" e dall'atteggiamento militaresco e quasi epico della batteria della Johnson in "May 22 1453" (giorno in cui la luna divenne rossa a causa di un'eclissi lunare, segnale che fu interpretato come preannunzio di sventura e data d'inizio dell'assedio di Costantinopoli), venendo poi coinvolti dal feeling solenne che avvolge "Fememorde" e la successiva "Valediction", sino a giungere ai riff rudi che contrastano l'atmosfera lievemente più luminosa insita nella conclusiva "Scimitar".
Pur facendo registrare in un paio di circostanze qualche passaggio a vuoto e a volte divenendo troppo minimale, "Old World | New Wave" ha comunque più di un motivo per condurre a sé l'orecchio dell'ascoltatore. Gli Ides Of Gemini hanno confezionato quindi un buonissimo secondo lavoro, ben prodotto (nel ruolo di uomo dietro al mixer ritroviamo Chris Rakestraw), che ci dona una spirale emotiva fasciante la cui estensione copre i nove capitoli racchiusi in scaletta; tant'è che l'unica soluzione per apprezzarlo appieno è quella di lasciarlo scorrere senza soste né salti di traccia, in modo da tale da ottenere un unico fiume di note e voci che non stenterà a entrarvi in testa.
Se come il sottoscritto avete apprezzato "Costantinople", questo "Old World | New Wave" dovrebbe facilmente riuscire a divenire parte delle vostre compagnie preferite. Dategli una possibilità e il resto, vedrete, verrà da sé.