Infector - Let The Infection Begin

INFECTOR – Let The Infection Begin

Gruppo: Infector
Titolo: Let The Infection Begin
Anno: 2019
Provenienza: Cuba
Etichetta: Defense Records
Contatti: Facebook
TRACKLIST

  1. Shrine Of Desperation
  2. Deranged
  3. Blind Faith
  4. Let The Infection Begin
  5. Fallout Of Mankind
  6. The Void Of Consciousness
  7. Poser’s Holocaust
  8. Chernobil
  9. Thrashard
DURATA: 34:56

Immaginate la mia espressione perplessa davanti a un album che si intitola Let The Infection Begin, a firma Infector, che arriva nella mia casella di posta proprio nel mezzo di questo periodo di quarantena. A rincarare la dose nelle note promozionali ci viene proposto anche l’EP dei Pandemic e a quel punto penso a uno scherzo ben architettato. A dire il vero non sono nella posizione di criticare, data la mia partecipazione al recente listone a tema quarantena; detto questo non si può imputare né agli Infector né alla Defense Records alcuna intenzione del genere. Si tratta solo di una combinazione (s)fortunata di ritardi di consegne che hanno portato a una congiunzione di eventi inaspettata.

Ciò diventa anche chiaro nel momento in cui si ascolta la musica degli Infector, in questo modo ci si rende conto che l’ultima preoccupazione della band proveniente da Cuba è quella di avere a che fare con l’attualità. Infatti ci bastano pochi minuti per capire dove si vuole andare a parare: thrash metal anni ’80, di quello che fa dell’immancabile tupa-tupa e dei riff in Mi il suo marchio di fabbrica. I brani si susseguono l’uno dopo l’altro senza mai variare la formula; per gli Infector esiste una velocità sola, ed è quella assassina, ma non si può per questo avercela con loro. Se il thrash metal affilatissimo da mandare giù tutto d’un fiato è quello che sanno fare (e vi assicuro che lo sanno fare), non mi sembra il caso di chiedere loro qualcosa di differente, consci del fatto che non si uscirà mai dai canoni.

Senza alcun dubbio la formula avrebbe necessità di una maggiore varietà, di una scrittura più differenziata eccetera, ma ciò esula dalle intenzioni della band, almeno in questo momento. Anche la produzione asciutta e molto rétro può non essere adatta a tutti i palati, per quanto la chiarezza con cui si sentono i vari strumenti faccia pensare che sia un suono ricercato. Tanto vale quindi entrare nella mentalità giusta per godersi gli arrembaggi di brani come “Let The Infection Begin” con il suo rutto conclusivo, oppure il coro di “Chernobil”; a proposito, sono proprio le parti vocali quelle che rimangono più impresse, se non altro per il contrasto tra lo snocciolare rapido di parole dello scream di Franh J. Carmenate e le gang vocals dei suoi compari. Però siamo sempre punto e a capo: velocità, sfacciataggine, grezzume e ortodossia thrash metal, il vostro interesse verso Let The Infection Begin dovrebbe essere informato dalla vostra reazione a queste parole. E per chi se lo stesse chiedendo, il testo della title track parla di una infezione che uccide i poser; da una band come gli Infector non potevamo aspettarci altro.