INFERIOR – The Red Beast
Non nutrivo molti dubbi sul fatto che gli svedesi Inferior potessero bissare la buonissima prestazione offerta con il debutto "Unsoiled", riuscendo pure a creare qualcosa di ancora più coinvolgente, rimanendo comunque ancorati a un certo modo di far musica, e di abbattere muri noti all'udito sia sul versante thrash metal sia per quello più estremo che va a lambire il panorama death. Il numero delle influenze all'interno del nuovo album "The Red Beast" non va a restringersi, bensì aumenta: a quelle menzionate nella passata recensione, potrete aggiungere chiari richiami a Slayer, Exodus, The Haunted e ai mai troppo calcolati Dew-Scented, insomma il thrash metal è dominante. Ciò non si rivela tuttavia di intralcio per un disco il cui fine unico pare sia inequivocabilmente generare fiumi costanti di adrenalina e serie multiple di scapocciate.
Questa nuova uscita è certamente in tutto e per tutto la prosecuzione delle piastrellate in pieno volto tirateci contro in passato da pezzi come "Throne Of Dependency", "Serpentine Roads To Decay" e "The Maker's Waste". Già la traccia d'apertura "Own Your Honour" offre la netta sensazione che gli oltre quaranta minuti della scaletta siano incentrati su ritmiche battenti, voce indiavolata a più non posso e una minore concessione al versante più melodico e fruibile del suono. Il gruppo è comunque in grado di mostrare una piacevole forma di equilibrio dinamico nella canzone che dà il titolo al lavoro e una discreta varietà di intento in "Carving The Legacy", preferendo tuttavia — inevitabilmente e aggressivamente — affondare il colpo senza mezzi termini in episodi da godersi a volume esagerato quali sono "Continuous Resentment", "Divine Spectres", "Innocence Denied" e "The Righteous Will Rise".
Gli Scandinavi sono dei martellatori convinti, che hanno rimediato alla pecca riguardante il minutaggio sin troppo esteso di "Unsoiled", la quale minava la qualità e la longevità nello stereo di alcune sue tracce, ottenendo un risultato complessivamente ridotto di una ventina minuti, garantendo così un assalto ancora più compatto e devastante. In questo modo ci viene destinato un "The Red Beast" che l'orecchio sarà pronto ad accogliere con minor fatica e che mi auguro riceva un numero di riscontri positivi ancora maggiore del passato. Gli Inferior sono mestieranti odierni o se preferite abili muratori, in fin dei conti ci piacciono così.