INTESTINAL – Human Harvest

La fame di old school death svedese a quanto sembra non scema né tanto meno ha l'intenzione di farlo. Il numero crescente di gruppi che si rifanno alla prima ondata aumenta di giorno in giorno con risultati spesso altalenanti.

Gli Intestinal e il loro debutto "Human Harvest" rilasciato dall'etichetta polacca Wydawnictwo Muzyczne Psycho non fanno altro che ricalcare i clichè standard del genere. Suono cupo, chitarre cariche di groove che spesso macinano riff d'attitudine thrash marcescente e una voce scura e trascinata alimentano le dieci tracce che non spiccano di certo per innovazione, ma che faranno godere gli appassionati fruitori di metal suonato alla vecchia maniera.

Lo stesso discorso vale per i titoli affibbiati alle tracce, dalla prima "Maggot Filled Flesh" passando per "Skinripped Whore", "No Remains Of Your God" o "Murder = Art" pare proprio evidente che la ricerca del fronzolo e di qualsiasi forma di gentilezza sonora sia ben lontana dalla visione orrifica della band. Tale punto viene confermato anche dalla grafica scelta e dal libretto informativo tutto rigorosamente in bianco/nero con sprazzi di grigio a rendere ancora più tetro il complesso.

Registrato negli studi di Claes Holmberg, chitarrista dei Tormented, il suono è quello della madre patria che ormai credo si conosca a memoria, non vi sono sbavature palesi colpendo a dovere e dando giustizia alla prova generale offerta dai ragazzi.

"Human Harvest" è un porto sicuro, un acquisto di quelli che si può fare anche a occhi chiusi e se il metallo della morte scandinavo vi appassiona vi ritroverete fra le mani un disco ben fatto e in possesso delle carte in regola per farvi trascorrere una bella mezz'ora in sua compagnia.