KADAVEREICH – Radiance Of Doom
Non ci fosse scritto «Mosca» sulla loro pagina Bandcamp, avrei pensato che i Kadavereich arrivassero direttamente dall’inferno, tanto è dolce e melodiosa la loro proposta. Il quintetto si presenta a viso aperto fin dalla fotografia promozionale, con gli occhiali da sole in bella vista pronti a rivendicare il sacro culto dell’Occhiale War Metal®, e quello che esce dalle casse dello stereo una volta inserito Radiance Of Doom è esattamente ciò che mi aspetto. Mazzate, sprangate, badilate, palate, badilate, l’unico dubbio ricade sulla scelta dello strumento da usare, che si tratti di un’arma o di un attrezzo agricolo.
Persino il cavaliere in copertina, dall’alto della sua armatura, non sapeva decidere se schiantare i propri avversari con il maglio o con il tridente, e ha optato quindi per la soluzione migliore: usarli entrambi. Lo stesso hanno fatto i Kadavereich, nel dubbio hanno scelto di fare tutto il casino possibile, quanti più danni fosse consentito, e questo EP d’esordio è una mina war metal al profumo di zolfo che non si ferma mai. Riff granitici, suoni caldi, una voce impastatissima con il resto degli strumenti e in generale una sensazione di apocalisse imminente dietro ogni nota.
Solitamente un misero EP da neanche venti minuti può voler dire tutto e niente, ma se questo è il modo in cui i Kadavereich si presentano allora tutti i fan del death metal più infernale possono già sorridere. L’unica incognita è rappresentata dall’attuale instabilità geopolitica, che ha costretto il quintetto a chiudere baracca (almeno temporaneamente) su Bandcamp con un laconico messaggio di commiato a poche settimane dalla pubblicazione di Radiance Of Doom, uscito agli ultimi sgoccioli di 2021. Speriamo che per quando tutto si sarà risolto ci sia un album completo all’orizzonte.