KAOSCENTRICA – South Hordes Arise
Dopo aver ascoltato in queste settimane diversi dischi death mi è sempre più chiara una cosa: c'è una deriva dilagante! Fra produzioni sempre più piatte, brutalmente sterili, dipartite improvvise e qualche gruppo che mostra la corda — come i Malevolent Creation di un a dir poco insipido "Invidious Dominion" — la domanda che mi pongo è: sarà poi così difficile suonare semplice e fare un disco che non sia magari un capolavoro, ma almeno rispecchi l'animo death? La risposta è per fortuna no, tuttavia la tendenza a complicarsi la vita sembra sia parecchio di moda, e questa smania di voler dimostrare forzatamente un qualcosa fortunatamente non è insita nel lavoro sfornato dai Kaoscentrica.
I cileni si presentano al pubblico con un "South Hordes Arise" che non lascia spazio a dubbi o pensieri strani, diretto, senza fronzoli ed evidentemente influenzato dalla scuola americana anni Novanta con lievi accenni svedesi nel settore melodico, affidando alle dieci tracce come unico compito quello di colpire privi di compromessi o indulgenza alcuna.
Nessuna finezza, niente ricerche né produzioni brillanti con tanto di glitter com'è tanto in voga odiernamente, le canzoni sono per lo più spoglie d'assoli e alimentate da un riffato frequentemente furioso, dalla maligna voce di Nguen Kurrüf — unico membro fondatore ancora all'interno della compagine — che in paio di frangenti ricorda piacevolmente il primo Barnes, quello dell'era Cannibal Corpse, e una prestazione dietro le pelli potente e solida dell'ormai ex batterista Qurüñüm (ruolo già coperto con l'entrata di Pulchronos) a fornire la propensione minacciosa e violenta che ci si aspetta da brani come "Devast", "Denying The Herviborous Sun", "In Flames Messiah", "The Call Of The Fog".
Non c'è il tempo di prendere respiro e nessuna intrusione di stampo commerciale in quello che i Kaoscentrica suonano, il loro è un album di puro e naturale death metal. Certo la carenza di una prestazione che sicuramente credo si possa definire tutt'altro personale si nota, ma è un fatto che, quasi al pari di una costante, ormai si deve tenere in considerazione, evitando così di rimanerne delusi, del resto si vantano in giro troppi capolavori, un'abitudine purtroppo che non ha mai avuto né senso né fine.
Chi vuole far girare nel proprio stereo un po' di sana attitudine nineties e un suono che sia devoto a quegli anni stereo dia una possibilità a "South Hordes Arise" dei Kaoscentrica, il suo dovere lo svolge con sincera passione.