KILLER BOOGIE – Acid Cream
Il 2018 sembra proprio l'anno della definizione e della conferma per i progetti di Gabriele Fiori. Prima abbiamo potuto apprezzare l'evoluzione verso un suono più personale ed elaborato dei Black Rainbows con "Pandaemonium", ora invece è tempo di testare il secondo album dei Killer Boogie, nei quali il Nostro collabora con il batterista Luigi Costanzo (The Wisdoom) e il bassista Nicola Cosentino.
"Acid Cream" è composto nuovamente al 100% da puro suono vintage, che paga un evidente tributo ai grandi del passato ma è sempre godibile dal primo all'ultimo secondo. La scaletta affonda con destrezza nel mondo rock, spaziando fra psichedelia acida, muscolatura proto-punk e rifiniture blues e southern, una miscela ben amalgamata in composizioni genuine che trasudano passione e una sfrenata voglia di fuzz. Certamente tale caleidoscopio di sonorità troverà appassionati interessati.
"Atomic Race" e "The Black Widow" sono pezzi ipnotici e dall'appeal psichedelico, "Dino-Sour" possiede un intenso groove, mentre un coro si fa largo in "Brother In Time". La conclusiva "I Wanna A Woman Like You" infine è dotata di influssi nebulosi. Con l'aumentare dei passaggi nello stereo, tutti questi brani diventano un incrocio lieto e ripetuto nel tempo.
"Acid Cream" spazia divertito ed entusiasta fra cinquant'anni di rock nelle sue varie declinazioni e offre all'ascoltatore quaranta minuti ben concepiti ed eseguiti. Qualcuno potrebbe lamentare la continua latitanza della personalità dei Killer Boogie, che si dilettano ancora eccessivamente a tributare omaggio al passato, usando soluzioni e sviluppi colmi di cliché: impossibile dargli poi così torto. D'altra parte, come avvenuto già nel debutto "Detroit", la buona musica qui è di casa e difficilmente l'istinto di un accanito fruitore del filone rifiuterà l'assaggio di questa Crema Acida, un'opera dalla quale trarrà soltanto sensazioni piacevoli.
Come soleva dire Mr. Guido "Aiazzone" Angeli: provare per credere!