KILLER BOOGIE – Detroit
Gruppo: | Killer Boogie |
Titolo: | Detroit |
Anno: | 2014 |
Provenienza: | Italia |
Etichetta: | Heavy Psych Sounds |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 37:05 |
È parafrasando un noto spot pubblicitario della Barilla che intendo presentarvi i Killer Boogie, perché «dove c'è Fiori c'è casa». L'artista romano non ha abbandonato i Black Rainbows — che fra le altre cose hanno dato alle stampe proprio quest'anno il loro quarto album "Hawkdope" — ma ha trovato il tempo di dar vita insieme al batterista Luigi Costanzo (già nei The Wisdoom) e al bassista Edoardo Mancini a un progetto collaterale che tributa un omaggio personale, grintoso e viaggiante all'hard rock di fine anni '60 e '70, alla scena psichedelica e a quella stoner, offrendo inoltre un riparo sicuro e un regalo graditissimo ai numerosi appassionati di questi variegati panorami musicali.
L'ascolto di "Detroit" — questo è il titolo del disco — è di quelli che acchiappa sin dalle prime battute, è un turbinio continuo di ondate groove e fuzz che vengono emanate in maniera brillante dai pezzi. È alquanto complicato restare immobili quando giungono all'orecchio canzoni irrequiete e colme di adrenalina quali sono "Bad Rebel" e "Riding The Wind". Il trio nostrano tuttavia non limita il proprio raggio di azione al solo gasarci ed esaltarci, favorendo esclusivamente lo stato selvaggio del suono, l'udito dovrà anche confrontarsi con la vena cosmico-psichedelica di "Silver Universe" e "Cosmic Eye" — che espande notevolmente la lunghezza delle fasi riflessive e lo stato acido del trip mentale in corso — e con le sonorità blues che guarniscono l'inebriante "Little Flower".
"Detroit" è un album fatto al 100% di puro suono vintage, ma ciò non toglie nulla a una prestazione godereccia e pienamente riuscita, che mette in mostra musicisti dotati di stoffa e stile di qualità ben superiori alla media: ebbene sì, Gabriele Fiori ci ha abituato sin troppo bene e fortunatamente per noi seguita nel farlo. I Killer Boogie si rivolgono quindi a tutti coloro che adorano grandi del passato come Jimi Hendrix, Blue Cheer, MC5 e Hawkwind, che non si fanno mancare dovute dosi di odierno revival con Radio Moscow, Royal Blood e Prisma Circus e amano lasciarsi andare in compagnia dello stoner dei Nebula e dei Fu Manchu. In pratica: la buona musica!
Bel dischetto, che fa il suo lavoro molto bene….anche se il citato disco nuovo dei Black Rainbows,,,quello sì che mi è piaciuto!