KLIDAS – No Harmony
Gruppo: | Klidas |
Titolo: | No Harmony |
Anno: | 2023 |
Provenienza: | Italia |
Etichetta: | Bird’s Robe |
Contatti: | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
TRACKLIST
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DURATA: | 35:50 |
Il progetto Klidas prende vita quasi dieci anni fa, nel 2014, e raggiunge l’agognato debutto discografico nel giugno del 2023. Un travaglio lungo e meticoloso, iniziato sui piccoli palchi di provincia e che ha da poco spalancato loro porte che danno su orizzonti molto più ambiziosi; una crescita che è passata anche attraverso la collaborazione con l’etichetta australiana Bird’s Robe (che vanta nel suo rooster gruppi come i We Lost The Sea e i Sleepmakeswaves) e grazie al lavoro di mastering eseguito da Josh Bonati (Envy, Drab Majesty, Slowdive, Explosions In The Sky e molti altri). No Harmony rappresenta la sintesi definitiva di questi lunghi anni di carriera, unico prodotto di quasi dieci anni di sudore e dedizione; fatto che lascia intendere l’intenzione, da parte del gruppo, di non voler buttarsi a capofitto nella produzione di demo e/o EP parziali ed incompleti, ma bensì di volere attendere il momento e i mezzi giusti per cristallizzare la loro musica in un prodotto concreto.
Togliendosi sin da subito un macigno dalle scarpe, ossia la definizione del genere musicale, possiamo dire che No Harmony rientra nell’immensa categoria del rock sperimentale, musica per la maggior parte strumentale che strizza l’occhio ad influenze prog e jazz, che non si risparmia, nei giusti frangenti, momenti di tracotanza sonica e ritmica. Alle atmosfere eteree e alle melodie struggenti di brani come “Shores” e “Arrival” seguono tracce che trascinano l’ascolto in un vortice di groove e ritmiche cadenzate, come la spasmodica “Not To Dissect”, in cui il sassofono emerge in tutta la sua potenza, e la magniloquente “Circular”, la quale si conclude con un momento da headbanging inaspettato e devastante.
Un gioco di melodie, fremiti e aperture orchestrali che si incastrano alla perfezione e che vanno a costruire brani dalla personalità unica e spiccata, dimostrando con in fatti come sia difficile e tutt’altro che esaustivo cercare di catalogare lo stile dei Klidas dentro pareti troppo soffocanti.
Così come dal lato tecnico, anche dal lato tematico ed evocativo ciò che emerge è una sensuale ambiguità. A momenti in cui a farla da padrone è un groove esplicito e dalle forti tinte cromatiche (in particolare su “Not To Dissect”, ispirata tra l’altro a Non Si Sevizia Un Paperino di Lucio Fulci) si alternano lunghe sezioni in cui ci si ritrova ad oscillare tra la contemplazione dell’armonia del mondo naturale e la constatazione di come, al di sotto questa sinfonia universale, si celi un caos primigenio, arbitrario e indifferente.
Rubando alcune parole di Werner Herzog (pronunciate in questo video), un’osservazione profonda della realtà ci porta a constatare come questo presunto ordine naturale non sia altro che una battaglia senza quartiere tra vita e morte, al di sotto di un cielo stellato dominato dall’immensità del Caos. Una riflessione che riassume alla perfezione lo spirito che si cela dietro No Harmony dei Klidas, una dichiarazione d’amore verso la ciclica armonia che muove il tutto, non ignara però della sua fragilità e delle sue crudeli contraddizioni.