Klone - Meanwhile | Aristocrazia Webzine

KLONE – Meanwhile

Gruppo: Klone
Titolo: Meanwhile
Anno: 2023
Provenienza: Francia
Etichetta: Kscope
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TRACKLIST

  1. Within Reach
  2. Blink Of An Eye
  3. Bystander
  4. Scarcity
  5. Elusive
  6. Apnea
  7. The Unknown
  8. Night And Day
  9. Disobedience
  10. Meanwhile
DURATA: 53:17

Era il 22 ottobre 2013, gli Orphaned Land erano in tour e tra le date previste figurava anche una capatina al Traffic di Roma. Sebbene li avessi visti appena qualche mese prima in occasione del Brutal Assault, pensai comunque di fare il bis, anche perché un paio di amici sarebbero stati presenti. Fu quella sera che feci la conoscenza dei francesi Klone, che seppero tenere il palco e intrattenermi quel tanto che bastava per farmi decidere di recuperare il loro lavoro più recente, intitolato Black Days, soprattutto per merito di “Give Up The Rest” che mi era piaciuta parecchio.

Negli anni successivi ammetto di averli persi un po’ di vista, preferendo concentrarmi su roba decisamente più brutta e forse anche meno comprensibile rispetto al loro progressive rock dalle tinte alternative, ma l’annuncio di un imminente nuovo disco qualche mese fa ha ridestato per qualche motivo la mia curiosità. Forse anche per via del fatto che qualche anno fa il cantante Yann Ligner è stato ospite sulla versione synthwave, targata Carpenter Brut, di un brano storico come “Maniac”.

Meanwhile esce tredici anni dopo il citato Black Days, nonché quattro anni dopo il precedente Le Grand Voyage, ed è il settimo lavoro in studio per i Klone, pubblicato per Kscope, e già l’etichetta è sufficiente a darci un’idea un po’ più precisa del tipo di suoni e soluzioni scelti dai francesi. Probabilmente si tratta di un disco dalla durata un po’ scoraggiante, sebbene non del tutto inaspettata considerando il genere trattato: non c’è nulla di sbagliato nel suonare prog rock per un’ora, purché sia suonato come si deve. Questa è l’unica critica striminzita che potrei muovere ai Klone, quella di aver allungato un po’ troppo un brodo che sarebbe stato di più facile fruizione se maggiormente concentrato, ma sulla qualità nulla da dire.

Nonostante non li ascoltassi da un (bel) po’ ho riconosciuto molti tratti familiari, in particolar modo nelle linee vocali distribuite su svariati semitoni, che in effetti è esattamente ciò che mi rimase impresso in fase live. I Klone partivano da suoni molto più vicini al metal, sia come scelte strumentali che come atmosfera, ma devo dire che riescono benissimo anche come sestetto prog rock. I dieci brani formano un bel continuum e alcuni dei passaggi strumentali sono estremamente piacevoli all’ascolto, come ad esempio in “Apnea”, proposto anche come singolo, oppure “Bystander”, il pezzo che personalmente preferisco. Va sottolineato inoltre il fatto che pur essendo Meanwhile un disco prettamente prog rock ciò non si traduce in automatico nella totale assenza di distorsioni più aggressive, come dimostrano in particolare il brano di apertura “Within Reach”, “Unknown” e “Disobedience”.

Meanwhile è un lavoro dotato di una notevole ricchezza di sfumature e profondità, nonostante la durata finisca forse per penalizzarlo leggermente. Ad ogni modo, arrivare al settimo disco con una tale quantità di cose da dire e farlo in questo modo non è da tutti ed è una qualità che non va data per scontata né sulla quale posso sorvolare. Che mi serva da promemoria per non perdere mai più di vista i Klone. Chapeau.