KOSTAS PANAGIOTOU – Chapters
Gruppo: | Kostas Panagiotou |
Titolo: | Chapters |
Anno: | 2016 |
Provenienza: | Regno Unito |
Etichetta: | Autoprodotto |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 48:33 |
Il nome Kostas Panagiotou non dovrebbe essere sconosciuto ai seguaci della scena Doom: Pantheist e Wijlen Wij sono solo alcune delle realtà di cui ha fatto parte negli ultimi quindici anni. Oggi parleremo del suo progetto solista e della sua ultima fatica alquanto particolare.
"Chapters" viene presentato come un ep, ma la sua durata è molto più vicina a quella di un lavoro completo; disponibile esclusivamente in versione digitale sulla pagina Bandcamp, il suo scopo è quello di raccogliere fondi per il prossimo album dei Pantheist, con la speranza di poter pubblicarlo nei primi mesi del 2017. Nel caso steste pensando che quindi questa sia un'uscita di poco conto e sulla quale non è stato speso troppo tempo, vi posso assicurare che è esattamente l'opposto: lo dimostra il fatto che le sei tracce accompagnano una storia scritta proprio da Kostas, che potrete leggere acquistando il disco.
Partiamo però dalla musica: la suddivisione in capitoli segue quella del racconto, seppur con titoli diversi; i brani rappresentano pertanto le diverse fasi della narrazione ed è perfettamente logico che le sonorità esplorate siano variegate. L'apertura affidata a "Pyramidonium" (parola chiave nella storia, tenetela a mente) ricorda l'album eponimo dei Pantheist, con una sorta di Prog Rock fortemente metallizzato nelle sei corde e nelle ritmiche ma non nelle tastiere; la successiva "Eternal Potential" si rivela ancora debitrice al Rock di almeno quattro decenni fa, questa volta soprattutto attraverso le chitarre. "Warping The Space-Time Continuum" ci avvicina invece agli esordi del gruppo, caratterizzata da una maestosità sacrale in cui organo e cori di preghiera dominano la scena, mentre "Controlling Fire & Civilization" sembra voler unire i suoni del passato alle composizioni più recenti. Si prosegue con "Here And Now (The Present)" che si rivela discretamente barocca, rimanendo comunque in buona parte ancorata al mondo Doom e il viaggio si chiude con un epilogo che va a ibridarsi leggermente con il Death.
Una cosa che noterete fin da subito è la registrazione casalinga, in particolare per le chitarre e la batteria: essendo un lavoro dedito a raccogliere fondi, è una scelta comprensibile e logica; la professionalità e la cura delle composizioni comunque compensano senza fatica queste mancanze, che non rovinano in alcun modo il risultato il finale. Da notare che Kostas ha ricevuto l'aiuto di alcuni colleghi non necessariamente legati ai Pantheist, tra cui Déhà che ha fatto un buon lavoro per quanto riguarda la produzione.
Veniamo dunque al racconto: "Events (Or Professor Losaline's Extraordinary Journey Into The Unknown)" è ambientato in un mondo futuristico ed è incentrato sulla tematica del viaggio nel tempo, in questo caso trattata in maniera (fanta)scientifica e dai risvolti drammatici. Devo dire di non aver apprezzato l'ampio approfondimento di personaggi secondari o di poco conto, specialmente a confronto di altri decisamente più importanti; in un certo senso però era una scelta obbligata, data la natura bizzarra — forse eccessivamente — di alcuni di loro. La lettura è stata comunque godibile e risulta assolutamente legata alla colonna sonora che la accompagna: l'unione di sonorità arcane e spaziali si sposa perfettamente con la passione per la storia del protagonista e con l'impostazione avveniristica. Non male infine l'idea di usare come titoli dei capitoli frasi ispirate a brani o album di gruppi Doom Metal, tra i quali Mournful Congregation, Ras Algethi, Esoteric e gli stessi Pantheist.
A conti fatti "Chapters" è un lavoro degno di considerazione, al di là del suo scopo si rivela qualitativamente valido e ambizioso; il fatto che tutto ciò sia nato dalla mente di un unico artista fa intendere quanto abbia voluto lavorare sulla sua realizzazione. Certo, forse con una maggiore disponibilità economica sarebbe potuto essere ancora meglio, ma questo altro non è che un ulteriore motivo per supportare Kostas e i suoi Pantheist.