KRISTIAN HARTING – Summer Of Crush
Gruppo: | Kristian Harting |
Titolo: | Summer Of Crush |
Anno: | 2015 |
Provenienza: | Danimarca |
Etichetta: | Exile On Mainstream Records |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 35:21 |
Il cantante danese Kristian Harting mi aveva positivamente impressionato con il rock-folk contenuto nel debutto solista "Float", un condensato di emozioni spettrali e ombrose, ma nel quale si avvertiva la presenza di uno spiraglio di luce calda, tanto da paragonarlo alla riuscita ricerca di un posto nel quale potersi rifugiare. Il Nostro ha pubblicato il suo secondo disco "Summer Of Crush" lo scorso anno e sia l'ambientazione che il collage di sensazioni rappresentate sembrano aver subito una sottile e tuttavia importante diversificazione.
Ci troviamo all'ascolto di un lavoro in cui il grigiore assume connotati più fluidi e lucidi, con la frustrante e placida calma che attraversava l'esordio in parte sostituita da un'esplorazione a trecentosessanta gradi della componente malinconica, lasciando un accesso lievemente più ampio alle sonorità elettrificate o dai toni caldi e in parte solari.
L'incantevole semplicità che ammanta "Traveller" e il fascino cinematografico sprigionato da "Temporary Rooms" danno il via a una scaletta dallo spirito leggero, ma talvolta travagliato, aspetto che viene espresso tramite la cacofonia riscontrabile nella fase intermedia di "White Spirits" quanto nelle sferragliate improvvise che squarciano la fragilità di "Digging Up Graves". La componente atmosferica invece la fa da padrone in tracce come "Ship Of Fools" e "South North Passage": la prima più cupa e cangiante, la seconda decisamente più corposa e ombrosa. "Cannibals" presenta una ricerca d'amore in cui l'aspetto più intimo è strisciante e il cui testo recita: «You and me baby / We are looking for love like bats in the twilight dependent on blood / Like cannibals feasting unable to stop». "How High", "I Am You No.2" e "Soul Sister" dal canto loro fanno trapelare un profilo popular morbido e vagamente fasciante, con le ultime due probabilmente legate fra loro a livello lirico, leggendo i testi potrete notare come il ritornello sia quasi del tutto identico.
"Summer Of Crush" potrebbe essere stato composto durante una piacevole giornata di pioggia, trascorsa a guardare ciò che avviene da dietro una finestra. Si tratta di un disco che per feeling si potrebbe considerare «british» e che ha permesso a Kristian Harting di evolversi, acquisendo un misticismo e una profondità di prim'ordine.