KRÖWNN – Magmafröst | Aristocrazia Webzine

KRÖWNN – Magmafröst

 
Gruppo: Kröwnn
Titolo: Magmafröst
Anno: 2015
Provenienza: Italia
Etichetta: Sun & Moon Records
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TRACKLIST

  1. Bennu
  2. Skeksis Dance
  3. Wyvernking
  4. Wölfhunt
  5. To Minas Morgul
  6. Sleipnir
  7. Forge Of Crom
  8. Cernunnos
DURATA: 46:43
 

Da queste parti si aspettavano i Kröwnn con grande interesse, trio veneziano abbastanza peculiarmente formato in prevalenza da esponenti del gentil sesso: Silvia Rossato al basso, Elena Fiorenzano alla batteria e Michele Carnielli alla voce e alle chitarre. In seguito all'ottimo demo d'esordio "Hyborian Age" (2013) rilasciato in diverse edizioni dopo un inizio per sole vie digitali, stessa sorte tocca all'album di debutto "Magmafröst", che a qualche mese dalla pubblicazione tramite Bandcamp viene raccolto dalla sempre più diversificata Sun & Moon Records e reso tangibile attraverso un pregevole digipak.

Bando alle ciance: "Magmafröst" conferma e amplifica quanto sentito di buono un paio d'anni fa, e continua a professare indefesso il verbo stoner-doom a tinte epiche che il gruppo ha scelto di predicare. Niente orpelli, niente sorprese, niente altro che tre quarti d'ora di riff in salsa downtempo, fuzz e suoni caldi e pieni, corposi e spessi come i bicipiti di Schwarzenegger ai tempi di Conan. Tempi che — ovviamente — i Kröwnn qui rievocano in modo evidente con brani come "Forge Of Crom", assieme a tutta una sfilza di altri nomi e citazioni varie relative al mondo fantastico: si va dalla mitologia norrena ("Sleipnir") e celtica ("Cernunnos") all'immancabile Tolkien ("To Minas Morgul"), a finezze più ricercate come il lungometraggio ottantiano "The Dark Crystal" ("Skeksis Dance"). E l'atmosfera, l'atmosfera che si respira durante l'ascolto di "Magmafröst" è splendida, semplicemente perfetta per raccontare storie di barbari, orchi e animali mitologici: riff semplici e terribilmente d'effetto, una voce rarefatta che lascia alla musica tutto lo spazio necessario, un basso da tirar giù i muri e le immancabili svolte psych che spuntano qua e là, con qualche omaggio ai grandissimi del genere ("Wölfhunt" in particolare sa di Electric Wizard per tutti i suoi cinque minuti).

Non c'è un difetto nell'intero album, non un passaggio fuori posto, tutto scorre che è una meraviglia. Grand Magus, The Gates Of Slumber e compagnia si preparino a condividere il palco con il power trio nostrano, perché davvero i Kröwnn del 2015 — con le giuste proporzioni dovute alla nascita recente dei Nostri — non hanno nulla da invidiare a molti dei nomi più blasonati della scena internazionale. Che soddisfazione ascoltare dischi di questo calibro.