KUOLEMAN GALLERIA – Pimeys Saapuu Pohjoiseen | Aristocrazia Webzine

KUOLEMAN GALLERIA – Pimeys Saapuu Pohjoiseen

 
Gruppo: Kuoleman Galleria
Titolo: Pimeys Saapuu Pohjoiseen
Anno: 2017
Provenienza: Finlandia
Etichetta: Inverse Records
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TRACKLIST

  1. Pimeys Saapuu Pohjoiseen
  2. Hännystelijät Helvettiin
  3. Täsmäisku
  4. Materian Omistama
  5. Ajan Hammas
  6. Piru On Irti
  7. Sadattaja
  8. Nuorallatanssija
  9. Vahtikoira
  10. Kurjuuden Kierteessä
  11. Antava Osapuoli
  12. Vainajan Virsi
  13. Jalopuinen Makuupaikka
  14. Mieleen Haudattu
DURATA: 57:19
 

"Pimeys Saapuu Pohjoiseen": «Al Nord arriva il buio». Se sei finlandese, il concetto ti è chiaro fin dai primi anni di vita: a un certo punto dell'anno le giornate iniziano a essere sempre meno luminose e le ore di oscurità prendono il sopravvento, lasciando lentamente spazio al freddo e nel migliore dei casi alla neve. Un ciclo che si ripete dalla notte dei tempi e col quale bisogna convivere: «Pimeys saapuu niin kuin aina», «Arriva il buio, come sempre».

I Kuoleman Galleria sono originari della città di Tampere, non eccessivamente lontana da Helsinki ma in cui l'alternanza luce/buio è notevolmente diversa rispetto alla capitale. Dobbiamo moltissimo al buio finlandese, che ha ispirato la musica di così tanti gruppi e continuerà a ispirarne sempre di nuovi, e a questo punto è chiaro che neanche i Kuoleman Galleria sono rimasti indifferenti alle lunghe notti invernali, che ti fanno gelare letteralmente il sangue nelle vene e donano alle tue labbra un'invidiabile sfumatura azzurrognola. La band ha scelto di trattare il tema tramite uno stile musicale che definisce black'n'roll, con giusto una spruzzatina di doom in alcuni brani più che in altri e con testi carichi di situazioni anche reali e pratiche espresse con un lessico colloquiale («Potresti ritrovarti col culo sul ghiaccio sottile», si legge in "Hännystelijät Helvettiin"), che ci fa sentire più vicini ai quattro giovanotti.

Il disco è piuttosto lungo, quattordici tracce per un totale di quasi un'ora: si digerisce con molta facilità, senza dubbio, ma forse qualche minuto in meno non avrebbe guastato. I brani sono piuttosto omogenei tra loro, anche se ce n'è qualcuno che spicca sugli altri, come "Vainajan Virsi" e i suoi ipnotici elementi acustici o i brevi inserti melodici vocali in "Mieleen Haudattu". Per descrivere l'album con le parole della band stessa, è «dark, gloomy, […] angry […] with a pinch of hatred and lots of despair». Sicuramente si tratta di un lavoro pieno di malae, tuttavia è espresso con un'energia e una furia che non passano di certo inosservate. Scegliere i pezzi chiave di "Pimeys Saapuu Pohjoiseen" è davvero difficile, perché risultano tutti interdipendenti e raccontano ciascuno la stessa storia da sfumature e angolazioni diverse, ma senza dubbio meritano una menzione d'onore la titletrack, così come l'intensa "Materian Omistama" (nessuno di noi potrebbe vivere senza la componente materiale del nostro corpo, quindi in che modo possiamo poi considerarci speciali?), la crudezza di "Ajan Hammas", il «Dente Del Tempo» che mastica ed esaurisce tutto ciò che è buono; "Sadattaja" e "Vahtikoira".

"Pimeys Saapuu Pohjoiseen" arriva quasi due anni dopo il disco di debutto "Kärsimys Kunniaan" e presenta più sfumature di suono rispetto al suo predecessore, regalando all'ascoltatore canzoni di qualità e carichi di finnicità. Cinquantasette minuti sono tanti per un lavoro di questo stampo, però perdóno i Kuoleman Galleria senza problemi perché se lo meritano.