L’HOMME ABSURDE – Monsters
Gruppo: | L'Homme Absurde |
Titolo: | Monsters |
Anno: | 2016 |
Provenienza: | Russia |
Etichetta: | Fono Ltd. / More Hate Productions |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 50:26 |
L'Homme Absurde è un progetto moscovita nato come entità del solo A., impegnato dapprima su tutti i frangenti e poi come voce di quello che è diventato un quartetto un anno dopo la fondazione. Il primo album "Monsters" riprende le tre tracce presenti sull'EP di debutto intitolato "L'Homme Absurde" e datato 2015, arricchendo l'insieme con altri cinque brani inediti.
I Nostri sono fautori di un suono fra post-black metal e shoegaze di discreta fattura, con liriche intrise di malessere esistenziale ricollegabili, insieme al nome, al pensiero del celebre Albert Camus. La musica, tuttavia, si perde un po' nel marasma di uscite scaturito da una buona decina di anni a questa parte, con l'operato degli Alcest e di gran parte di coloro che ne hanno calcato le orme: questo album si attesta su coordinate estreme, più tendenti al black che al post-metal o allo shoegaze, senza però riuscire a imprimersi a fuoco nella mente dell'ascoltatore. Anzi, fin troppo spesso ci si ritrova a controllare il minutaggio, decisamente prolungato e tedioso per chi non è un fan sfegatato di queste sonorità (ma immagino che anche gli aficionado avrebbero qualche cedimento ogni tanto).
Chiaramente è presente qualche spunto che fa drizzare le antenne (come ad esempio in "Villains", "Disillusion" o la conclusiva "Wires"), tuttavia la sensazione generale è quella di già sentito, con l'impressione che i quattro russi siano arrivati un po' in ritardo su un territorio a forte rischio di ristagno e che ha già detto tanto (tutto?) negli ultimi anni. In chiusura, la produzione è di buon livello, ma una menzione negativa è inevitabile per la batteria, fin troppo irreale in certi passaggi.
In definitiva, "Monster" è un disco che giunge alla sufficienza, con tutte le carte in ordine dal punto di vista esecutivo e che però chiaramente pecca di personalità. Speriamo che A. e compagni, in futuro, riescano a ritagliarsi un'identità meglio definita.