LA FOLLIA – 3

I brianzoli La Follia non le hanno mai mandate a dire. Tra i nomi emergenti della ribollente scena post-hardcore italiana, il trio arriva con 3 al terzo passo della propria avventura discografica, a circa due anni dal sofferto (e consigliato) Elogio.

Il disco è stato prodotto e pubblicato da un tris di etichette, tra cui quella Shove Records che abbiamo imparato ad apprezzare anche sulle nostre pagine grazie a uscite come Hate & Merda e WOWS, per dirne un paio.

Stavolta, La Follia tira nella mischia le Tre Madri di Dario Argento, fonte d’ispirazione che tinge di atmosfere horror dei testi assolutamente radicati nella realtà (“Natura Corrotta”). I riff incazzatissimi prodotti dalle chitarre di Alessio sono a dir poco devastanti, attorcigliati sui colpi di batteria di Matteo che scandiscono i tempi di questo doloroso caos. Le urla riottose di Luca gettano secchiate di sangue sulle pareti lucide di un mondo fatto di grigia compostezza, ligia produzione di merci e odio travestito da benevolenza.

La terza fatica de La Follia ci ricorda che anche in una quotidianità ormai fatta di schermi, telefonate e sanificazioni, restiamo carne, ormai da tempo inscatolata e resa inoffensiva (“Nefasto”). 3 è un concentrato di zappate in faccia, uno dei dischi post-hardcore più intensi dell’anno, nonché una potenziale miccia per riaccendersi e tornare a prendere (“Le Falci”).