LACHRIMATORY – Transient
Gruppo: | Lachrimatory |
Titolo: | Transient |
Anno: | 2011 |
Ristampa: | 2014 |
Provenienza: | Brasile |
Etichetta: | Solitude Productions |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 1:03:10 |
È bello assistere alla pubblicazione di un progetto che ha fatto molta gavetta e produsse al tempo il suo disco di debutto in proprio. I Lachrimatory, sestetto doom metal insolitamente brasiliano, rilasciarono infatti "Transient" tramite canali indipendenti nel 2011, dopo un paio di demo autoprodotte uscite nel decennio precedente.
L'etichetta russa Solitude Productions — nella sua continua ricerca di nomi di valore principalmente in area doom — si è imbattuta nel lavoro della band originaria di Curitiba e ha fatto decisamente centro, pubblicandolo nell'agosto 2014. La copertina ci accoglie in una dimensione domestica ma opprimente, la prigione che sembra delinearsi nella traccia d'apertura "Seclusion". L'intero libretto presenta oscure foto di particolari di arredamento, finestre forse aperte sull'esterno, sulla condizione umana che mette a disagio la voce narrante. A livello contenutistico ci troviamo in una zona abbastanza nota, la scomparsa di una persona amata è tema ricorrente in molti dei versi, così come l'insicurezza nei confronti della realtà. Purtroppo, la scrittura dei testi soffre qualche imprecisione linguistica e refuso che avrebbero potuto essere rivisti in fase di ripubblicazione.
Tuttavia, per quanto riguarda la musica siamo di fronte a un lavoro di alto livello: i sei sanno benissimo come gestire le atmosfere, le durate, lo spazio dato ai diversi strumenti, i pezzi non sono banali e offrono sempre qualcosa di inatteso (come in "Deluge"). Interessante anche la presenza di un vero violoncello (suonato da Maiko Thomé) in formazione. La voce di Ávila Schultz, che si occupa anche delle tastiere, predilige il growl ma non disdegna passaggi puliti ("Void"), mentre i due chitarristi Alexandre e Tiago aiutano ogni tanto con i cori. L'interesse per la musica dei Lachrimatory resta vivo per l'intera durata dell'album e anzi quasi vorremmo ce ne fosse ancora dopo la fine di "Void".
"Transient" è decisamente un gran disco di genere che ha finalmente trovato un canale di distribuzione degno della sua qualità. I Lachrimatory possono limare qualcosa in termini di scrittura dei testi e contenuti, ma musicalmente siamo di fronte a una bella perla del 2011 che tutti gli amanti del doom atmosferico, con addirittura qualche vaga tinta funeral, dovrebbero ascoltare.