LAMBS – Malice
Gruppo: | Lambs |
Titolo: | Malice |
Anno: | 2019 |
Provenienza: | Italia |
Etichetta: | Argonauta Records |
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TRACKLIST
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DURATA: | 32:26 |
Torna il quartetto cesenate più sporco che ci sia mai stato. Dopo averne ascoltato gli esordi con curiosità nell’ormai lontano 2015 e averne seguito da lontano l’unico passo successivo (uno split con gli Ill Neglect uscito su Wooaaargh due anni dopo), finalmente arriva la possibilità di mettere le mani su qualcosa di più corposo, perché i Lambs pubblicano il proprio album di debutto.
Forti della collaborazione di Argonauta, Cristian Franchini e compagni si divertono a cambiare almeno parzialmente le carte in tavola, e la distanza che separa Malice dai suoi precedenti è parecchia. L’aspetto più evidente è che i Lambs si prendono più tempo, molto più tempo, per dire le cose: dove l’ep di esordio non arrivava neanche al quarto d’ora con tre brani, Malice supera ampiamente la mezz’ora con appena cinque pezzi. Le tempistiche più dilatate sono ben evidenti fin dall’apertura, con un’intro che occupa buona parte della prima “Debug”. Da lì in poi però i Nostri si ingrossano e iniziano a macinare riff, urla e disagio, per costruire un’ossatura oggi più post- e sludge che mai. Le contaminazioni black e crust ci sono ancora, ma sono scivolate più in secondo piano, a favore di quella che in tutto e per tutto si sta rivelando la scena più rilevante in Italia di questi anni.
Il post-metal della Penisola non è più una sorpresa, e della potenza espressiva di gruppi come Seventh Genocide, Postvorta, Viscera///, dei redivivi The Secret e di tutti gli altri ormai si sono accorti anche i sassi. I Lambs fanno in tutto e per tutto parte di questa nutrita e folta schiera di brave persone, e ci sbattono in faccia copiose dosi di disagio in tempi medi, con le giuste accelerazioni quando serve, ma senza mai esagerare, dando sempre l’impressione di essere in controllo di questo inesauribile malessere. È molto bello come prima della fine i ragazzi arricchiscano il loro post-metal-sludge-crust lanciandosi anche nel recupero delle proprie influenze più hardcore e mettendole a nudo, abbandonando temporaneamente il cantato in inglese per ricordare a tutti che «non riusciamo neanche più a morire / siamo solo bravi a far soffrire» (“Perfidia”, un brano che strizza l’occhio ai loro conterranei mai troppo celebrati, i Marnero). Da segnalare poi la partecipazione di Paolo Ranieri degli Ottone Pesante, oltre che di Fabio Cuomo e Alberto Casadei degli alt-stoner rocker Solaris.
Malice, insomma, è un album che ha tante cose al proprio interno. Poche sono belle, ma tutte sono giuste, così come è giusto abbassare ogni difesa e soffrire insieme ai Lambs.
We are so distant we can touch each other only protected by our skin
(“Arpia”)