LAST DECLINE – Escape | Aristocrazia Webzine

LAST DECLINE – Escape

 
Gruppo: Last Decline
Titolo: Escape
Anno: 2016
Provenienza: Lettonia
Etichetta: Beverina Productions
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TRACKLIST

  1. Process Of Dying
  2. Last Decline
  3. Incubus
  4. Blind Man's Dream
  5. Spiritual Clarification
  6. Death Takes Me Away
  7. When I Saw Blood On Your Eyes
  8. Thinking On The Bones Of Life
  9. Escape
DURATA: 46:33
 

Qualcosa si muove lassù, sulle fredde sponde del golfo di Riga. Se poco tempo fa vi raccontavo dei Protean, oggi tocca ai Last Decline, loro conterranei nonché compagni nel roster di Beverina. Il tratto più particolare del duo lettone in questione è però peculiare: Negative (voce, basso e drum machine) e Vomh (chitarra e voce) suonano insieme nientemeno che dal 2004, ma solo nel 2015 hanno rilasciato per vie digitali "Escape", loro primo album, e questa primavera Beverina lo ha stampato in un digipak dalla tiratura di nientemeno che cento copie.

Blackster di estrazione classica, i Nostri fanno un gran casino, poi piazzano qualche mid-tempo qua e là, poi ricominciano a fare un gran casino, come da tradizione. Non fosse per quella drum machine così palesemente scollegata rispetto al resto del disco, "Escape" sarebbe formalmente inappuntabile: glaciale, asciutto, con qualche puntata verso lidi più depressive ("Blind Man's Dream"), qualche rimando darkthroniano più black'n'roll (il cambio di tempo di "Spiritual Clarification"), ma generalmente sparato a tutta velocità contro i muri della vita, della decenza e del buongusto, per farli a pezzi uno dopo l'altro.

Come già successo in tantissimi altri casi, "Escape" non vi cambierà la giornata né si stamperà indelebilmente nella vostra memoria. Ciò che farà, invece, è una buona compagnia per qualche giro nello stereo o nella vostra collezione Bandcamp, quando avrete voglia di un po' di caro, vecchio, (mal)sano black metal.

Menzione d'onore per i ringraziamenti inseriti all'interno del digi: «grazie allo storpio della stazione e all'ubriaco che vomitava sull'autobus per aver mostrato l'altra faccia della felicità a tutti quelli attorno» è una delle cose più punk che abbia trovato scritto su un disco.