L'Effondras - Anabasis

L’EFFONDRAS – Anabasis

Gruppo: L’Effondras
Titolo: Anabasis
Anno: 2021
Provenienza: Francia
Etichetta: Medication Time Records / Kerviniou Recordz / Araki / 98Decibels
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TRACKLIST

  1. The Grinding Wheel
  2. Ce Que Révèle L’Eclipse
  3. Aura Phase
  4. Anhedonia
  5. Norea
DURATA: 39.41

L’Effondras è un progetto musicale nato in terra francese nel 2011, dalle mani e dalle menti di Pierre, Raoul e Nicolas, rispettivamente alle due chitarre e alla batteria. Con il loro ultimo disco, Anabasis, raggiungono la quarta pubblicazione, che va a confermare — e arricchire — il percorso creativo avviato dieci anni fa con L’Effondras. Dando una rapida occhiata alla loro discografia e al loro immaginario, si intuisce immediatamente la fascinazione per la simbologia alchemica e il forte spessore spirituale che si cela dietro ai brani, tutti rigorosamente strumentali. Con Anabasis questo retaggio viene confermato e sottolineato con toni molto accesi.

Come già il titolo dell’album lascia intuire, il gruppo ci propone un viaggio verso territori mentali misteriosi e sfuggenti, da intraprendere sul sentiero battuto delle sonorità oniriche. Con l’apertura di “The Grinding Wheel” si viene subito assorbiti in un paesaggio fatto di arpeggi splendenti e sonorità cristalline, innalzatesi su una base ritmica intrisa di un groove ridondante e delicato, dalle leggere sfumature stoner e blues; un’apertura luminosa e positiva che si dimostra, però, facilmente reversibile. Come ogni esperienza, viaggio o ricerca che possa definirsi tale, anche Anabasis si evolve attraverso emozioni e sensazioni ambivalenti. La seguente “Ce Que Révèle l’Eclipse” ribilancia l’energia luminosa emanata con sonorità crepuscolari e una superficie ritmica più cupa, che si increspa, con l’alternarsi delle strofe, di stridori e tempi dispari.

Con i riverberi di “Aura Phase”, che appare come una ascesa inquieta e malinconica verso astri in perenne eclissi, e la struggente immobilità ritmica di “Norea”, i L’Effondras confezionano una conclusione emotivamente devastante. Giunti alla fine dell’ultima traccia, si rimane aggrovigliati in una sensazione di pace, ma anche di smarrimento e inquietudine. Anabasis è un disco post-rock che, per le sue sonorità e le sue atmosfere, rimane fedele ai capisaldi del genere, risultando un ascolto introspettivo e cristallino; i suoi punti di forza sono l’approfondimento e la stratificazione di piani sonori ben definiti, una strategia compositiva che non si slancia verso il climax finale, ma che gravita intorno a sezioni ben distinte dalla grande profondità.

Come l’Anabasi di Senofonte, la quale narra una storia che racchiude al suo interno trionfo e disfatta, l’ultimo disco dei L’Effondras racconta di una discesa nell’oscurità e di una contemporanea ascesa verso la luce. Un ascolto che dietro la sua facciata ben definita e canonica nasconde ambivalenze e colpi di scena; un alternarsi di groove accattivanti ed echi melanconici, ritmiche inquiete e loop ipnotici. Un viaggio verso una stasi inamovibile, in cui pace e conflitto coincidono.