LEFT FOR DEAD – Exit Humanity
Più passano gli anni, più la Germania si rivela essere una fucina death metal inesauribile. Infatti se negli anni Ottanta e Novanta era considerata la patria europea del thrash, dal 2000 in poi il suddetto genere ha ricevuto una spinta, un supporto e una iniezione di qualità non indifferenti in tutti i settori che lo compongono, la scena adesso è più viva che mai.
I Left For Dead sono un quartetto nel quale militano artisti che fanno, o hanno fatto, parte di formazioni come Cruel Experience, Bowtome, Scarification, Descent, Subsphere e Stormhunter e che non celano la propria passione per la brutalità da film horror e videogame. Il nome della band difatti è verosimilmente ricollegabile al gioco "Left 4 Dead", così come l'album ne ricorda l'immagine di copertina. Il titolo del disco invece, "Exit Humanity", è riconducibile alla pellicola del 2011 diretta da John Geddes.
I tedeschi riversano all'interno della loro musica la classica voglia deviata di mattanza, ritmiche serrate e l'incrocio vocale fra growl ed eventuali e quasi immancabili suini e scarichi di lavandino, i quali partecipano al coro della non-morte che avanza. La miscela di suoni è esplosiva e conosciuta: Suffocation, vecchi Dying Fetus, Disgorge, Gorgasm, Beheaded. In poche parole lo sguardo è rivolto a una visione old school dello stile, dove per fortuna non trovano collocazione le continue hyper-blastate che hanno sì brutalizzato ulteriormente questo mondo, portando però con sé una monotonia di fondo difficilmente deviabile e che ha rovinato numerose uscite, ad esempio i Devourment ne sono stati malamente schiavizzati. E allora vai con "Slut Slaughter", "Blood Reign Kingdom", "Reedemed By Death" (il cui riffing concitato e adrenalinico ti fa smontare la testa a furia di scapocciate), "Kill Humans" e "Drop Dead", difforme concettualmente dalle altre per una tematica testuale critica della quale v rendo partecipi estrapolandone uno stralcio: