LILYUM – Human Void | Aristocrazia Webzine

LILYUM – Human Void

 
Gruppo: Lilyum
Titolo: Human Void
Anno: 2012
Provenienza: Italia
Etichetta: Magma Productions
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TRACKLIST

  1. Prelude – Visualize The Void
  2. The Flame Of Hate
  3. Towards The Pitch Black Sea
  4. Disgust
  5. Human Void
DURATA: 18:33
 

Se c'è una qualità che va riconosciuta ai nostrani Lilyum è la coerenza. L'ho già scritto in passato, ma ritengo giusto rimarcare tale concetto in quanto il progetto portato avanti da Kosmos Reversum giunge in questo 2012 al traguardo del decimo anno d'attività privo di scivoloni e cadute di stile. Nel corso di questa decade formativa ha fornito più versioni della propria realtà ed è innegabile infatti che i dischi di questa creatura abbiano perlomeno una visione — seppur non del tutto personale — quantomeno distintiva, che ha permesso loro di ritagliarsi uno spazio importante all'interno di una scena italiana non poi morta come molti credono o ritengono sia.

È passato meno di un anno dal rilascio di "Nothing Is Mine" e ad aprile ha visto la luce lo split a tre insieme ai francesi Ordo Blasphemous e Leben Ohne Licht Kollektiv, mentre adesso è stato pubblicato l'ep "Human Void" per celebrare l'anniversario citato. Di certo Kosmos non è uno che sta con le mani in mano… Si era parlato di salto indietro nel tempo, si era parlato di black metal vecchia scuola e ritorno alle origini, così "Human Void" — contenente quasi venti minuti di musica — non ha disatteso le aspettative. Si potrebbe ben dire che i Lilyum abbiano ripreso il discorso intrapreso con lavori come "Ultimatum" e "Fear Tension Cold", con la consapevolezza di possedere odiernamente sia una maggiore stabilità compositiva che una conoscenza delle proprie doti più approfondita. È infatti evidente che il complesso sonoro sia idealmente reso più elementare nelle strutture rispetto alle prove più recenti: il riffato è incisivo e alle volte improntato su giri non lontani dall'evocare volutamente una sensazione di déjà-vu, è di quelli che mantiene sempre un suo perché, riuscendo a mostrare la caratterizzazione messa in atto dal compositore in brani come "The Flame Of Hate" e "Human Void".

Ancora una volta la produzione gioca un ruolo fondamentale: com'è di norma nelle uscite dei torinesi anche questo "Human Void" rinnega la pulizia totale, a favore di una sporcizia che non diviene mai marasma. La resa strumentale è di buon livello e ciò permette di godere appieno dell'operato di Frozen dietro le pelli, mentre si percepisce l'assenza di quella sensazione meccanica che aveva regnato incontrastata nel lavoro precedente.

"Human Void" è un antipasto di ciò che i Lilyum ci presenteranno ancora in futuro, oppure è un semplice diversivo? Consideratelo come meglio credete, poiché non è facile fare previsioni su dove andranno a parare nel prossimo album. Lasciate quindi che una salutare dose di black metal alla vecchia maniera vi faccia compagnia, per la risposta a quel quesito dovrà trascorrere ancora del tempo, ma con i ritmi della band non è detto che ci sia poi molto da attendere.