LUNA – Ashes To Ashes
Gruppo: | Luna |
Titolo: | Ashes To Ashes |
Anno: | 2014 |
Provenienza: | Ucraina |
Etichetta: | Solitude Productions |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 56:53 |
Se si parla di Doom Metal e di musicisti provenienti dall'Europa orientale, il più delle volte significa che l'argomento della conversazione è la Solitude Productions; difatti l'ormai affermata etichetta russa è da tempo specializzata nello scovare proposte di qualità provenienti da tali lande e nemmeno questa volta si sfugge a tale consuetudine. Luna è infatti il nome della creatura musicale guidata in solitaria dal polistrumentista ucraino DeMort, e l'oggetto della recensione è l'album di debutto intitolato "Ashes To Ashes".
L'opera in questione si identifica immediatamente come un lavoro piuttosto ambizioso, in quanto composta da una sola traccia completamente strumentale della durata di poco meno di un'ora. Impossibile dar torto a chi, di fronte a tali premesse, si potesse sentire quantomeno scoraggiato, tuttavia bisogna ricordare che mai come quando si parla di Doom è vero il detto secondo cui la fretta sarebbe cattiva consigliera.
"Ashes To Ashes" è una composizione maestosa, quasi epica nel suo incedere trionfale, ma oscura e dai toni catacombali: i riff mastodontici e tradizionalmente lenti riportano infatti alla mente i classici del Funeral, immersi però in quel senso di sacralità riscontrabile in una proposta come quella degli Ea, sebbene in questo caso il risultato sia decisamente meno arcaico e molto più greve, sofferente e visionario. Il monolitico canovaccio di ispirazione Funeral viene spesso implementato con sezioni più movimentate che tradiscono un lignaggio Death-Doom, mentre non viene mai meno la propensione del Nostro a una cupa teatralità orchestrale di fondo; sintetizzatori e tastiere sapientemente maneggiati evocano trame atmosferiche che vanno dal maestoso all'orrifico, che rendono l'intero disco assolutamente pregnante ed emotivamente vario (ovviamente rimanendo sempre all'interno di quella gamma di sentimenti tipici di tale genere).
Il lunghissimo pezzo si lascia dietro una perenne scia di schiacciante e introspettiva solennità, la quale pian piano permette di intravedere il senso dell'intera opera: DeMort con la sua musica propizia una discesa lenta, perigliosa e opprimente nei baratri senza fine di un abisso di oblio psichico e fisico; una condizione che lascia l'incauto viandante stremato, privo sia di sogni che di incubi, soltanto in balia dell'insostenibile consapevolezza del vuoto più totale. La notevole durata e la totale assenza di interventi vocali rendono l'album estenuante, estremamente faticoso da metabolizzare, inevitabilmente cosparso di cose già sentite… Ciononostante, ci si rende ben presto conto di quanto la proposta sia empatica e profonda.
"Ashes To Ashes" è un lavoro ovviamente rivolto a una determinata e ristretta cerchia di ascoltatori, i quali dovranno essere obbligatoriamente in possesso di una mente in grado di sostenere un simile fardello, di uno stomaco musicale debitamente allenato e di un'anima da lungo tempo avvezza alla sofferenza. Chiunque possieda le suddette qualità sarà in grado di apprezzare immensamente quest'opera, la vivrà e soprattutto ne ricaverà quella precisa sensazione che avvolge ineluttabilmente ogni fruitore di simili album al termine dell'ascolto: la netta e inconfondibile certezza di essere un po' più morti interiormente.
Buon album, un po’ pesante ma niente male. Da tenere d’occhio.