LUNAR BLOOD – Twilight Insurgency
I Lunar Blood sono un quintetto di baldi giovani (il bassista è del 2001) attivo da nemmeno due anni, che dopo una demo di soli due brani è approdato sulle coste della putrescente Pulverised Records con questo Twilight Insurgency. Death metal, quindi, con una buona dose di grind e un impianto tematico a base di veganismo, ambientalismo e poca simpatia per le guardie.
HM-2, growl profondo e fucilate, ma non solo. I primi tre pezzi del disco concentrano l’anima tritaossa della band del New Jersey, soprattutto “Purified Rot” e “The Hammer”; mentre “Gastrointestinal Industrial Complex” fa già intravedere un certo dinamismo. L’interlocutoria “Ululating In The Depths”, sospesa tra chitarre che ronzano e fischiano, veri e propri ululati e le note di un pianoforte (?) apre una finestra sulla parte più variegata dell’album.
Già, perché a dispetto delle consuete mazzate infilate tanto in “Wrath March” quanto nella successiva “Parliament Of Trees” — che, a proposito, è pura poesia: «Encircled in vines choking on leaves / Coughing up bark dying from life» — i Lunar Blood dispensano un bel lento. Benché comunque poco ballabile, “Gnawed” è un bel pezzone dilatato, capace di straziare anche la carne umana più stoppacciosa, pur con la fuga deathgrind che esplode a metà brano.
Prima della chiusura affidata all’amabile e velocissima “Pig Hunter”, un tripudio di auguri e belle parole rivolti alla polizia, c’è spazio per un’altra infornata di mid tempo e calci in bocca: “God Of The Trainwreck” è l’episodio più lungo del disco e pure il più articolato, con un lavoro di chitarre cangiante e riuscito.
Nonostante non si tratti di un lavoro epocale questo Twilight Insurgency è un ottimo esordio. È auspicabile che i Lunar Blood continuino su questa china, magari bilanciando ancora meglio il lato spaccatutto e quello ragionato.