Lustre - They Awoke To The Scent Of Spring

LUSTRE – They Awoke To The Scent Of Spring

Gruppo: Lustre
Titolo: They Awoke To The Scent Of Spring
Anno: 2012
Provenienza: Svezia
Etichetta: De Tenebrarum Principio
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TRACKLIST

  1. Part 1
  2. Part 2
  3. Part 3
  4. Part 4
DURATA: 40:14

Il progetto Lustre, one man band svedese il cui titolare è Nachtzeit, è ospite fisso di Aristocrazia ormai da tempo, l’archivio delle recensioni vanta infatti la presenza di ben tre capitoli antecedenti a quest’ultimo album They Awoke To The Scent Of Spring. Il lavoro in questione rappresenta e conferma l’evoluzione di ciò che il musicista scandinavo ha prodotto nel recente passato, tanto che è impossibile non riconoscere lo strano marchio “solare” che Lustre sembra possedere naturalmente.

L’ambient-black da lui composto, pur attingendo dall’esperienza di Burzum e barcamenandosi in creazioni atmosferiche non lontane dal rimembrare l’aura dei Summoning dell’era di mezzo, si candida per ottenere quel titolo di “personale” che è tanto difficile da assegnare odiernamente. Possiede difatti alcuni tratti distinguibili, molti dei quali risiedenti nell’impostazione dei sintetizzatori, accompagnamento mai ingombrante e dal tocco carezzevole e frequentemente sognante, e nell’utilizzo di soluzioni melodiche adatte a far trasparire quella sorta di luminosità che in maniera piacevole viene contrastata dalla sparuta comparsa del supporto vocale raschiato e serpeggiante.

Nachtzeit era probabilmente lungimirante al tempo della stesura dei brani, il disco infatti venne completato nell’autunno del 2010, stagione crocevia per il grande sonno, quell’inverno che avvolge e immobilizza, che consegna il mondo al freddo e ai colori più tenui. L’ispirazione quindi per il risveglio, anche del proprio io, nella stagione primaverile, con annesse sensazioni di temperatura in crescendo, viene valorizzata da quelli che sembrano essere in tutto e per tutto quattro cantici. Tralasciate la paternità “religiosa” del termine per concentrarvi più che altro sulla solennità con la quale le note e l’esposizione del sound dei Lustre innescano quella reazione naturale che permette all’ambiente intorno a noi di rifiorire, mantenendo però un contatto non poi così flebile col riposo temporaneo che ne aveva ingabbiato la vivace esplosione.

L’immaginario e la proposta di They Awoke To The Scent Of Spring sono talmente leggiadri in alcuni passaggi che non si distanziano poi molto per tale atteggiamento da prestazioni post-rock dalla tendenza gioviale; quest’ultimo non è obbiettivamente aggettivo consono all’essenza del lavoro, che però è capace di rilassare e far viaggiare con i suoi ipnotici riff di chitarra che si ripropongono ammaliando e con la melancolia insinuante che diviene una compagna di viaggio assidua.

A coloro che hanno gradito gli episodi discografici già rilasciati, non credo servano altre forme d’incitamento che conducano all’ascolto di They Awoke To The Scent Of Spring, poiché il disco è ciò che ci si attende da un artista qual è lo svedese, un compositore ormai maturo e conscio d’avere una propria visione del genere che fa la differenza.