LUSTRE – Welcome Winter | Aristocrazia Webzine

LUSTRE – Welcome Winter

Gruppo: Lustre
Titolo: Welcome Winter
Anno: 2009
Provenienza: Svezia
Etichetta: De Tenebrarum Principio
Contatti: Facebook  Google Plus  Youtube
TRACKLIST

  1. Part 1
  2. Part 2
DURATA: 19:50
Nachtzeit è uno di quei personaggi che si sta facendo strada fra gli appassionati musicali di un certo tipo di black, nel quale l’atmosfera e il naturalismo rituale sono la componente prominente. L’ep che mi è capitato fra le mani, Welcome Winter, è forse il disco più intenso che abbia sinora pubblicato. In soli venti minuti d’estrazione classicamente Burzum del periodo Filosofem, l’artista svedese intraprende un cammino denso di odori e rumori che riconducono alle foreste che formano il polmone verde nazionale.

C’è un distacco completo dal caos cittadino e dalla tediosa routine che vengono sostituiti dall’aria umida del terreno dopo la pioggia, da fruscii che rimandano all’operato notturno degli insetti (qualcuno potrebbe dire grilli, forse però è un po’ troppo freddo per loro in Svezia). Le sensazioni maliarde e ossessive del sintetizzatore, dalle quali trapela quella sensazione di gelo melanconico, vengono acuite con l’andare del tempo, minuto dopo minuto, dal modo in cui le note s’incastrano su una base che mantiene ritmi lenti, aperti alle soluzioni ariose dei tappeti che si pongono a mo’ di contraltare. La voce si presenta come una pennellata che s’inserisce di sfuggita in un quadro molto più largo rispetto alla prospettiva di testi, che esprime la propria personalità con le lievi sfumature che vanno a disegnarne la figura. In tal senso le foto scelte dal musicista per fronte, retro e interno di Welcome Winter, scattate sia nella propria terra natale sia in suolo francese, ben si accostano alle due tracce.

Welcome Winter è un ep che dura quel poco che basta per ripristinare il collegamento, nel caso si fosse interrotto, fra l’Uomo e la Natura: alle volte ci dimentichiamo di come anche solo aprendo la finestra è possibile percepire ben altro oltre ai banchi di cemento che le città invasive hanno edificato senza rispetto. Le emozioni e il legame con la Madre Terra sono salutari per il nostro essere umani, peccato troppi vivano di memoria corta. Lustre per fortuna ce lo ricorda con la sua musica.