MACELLERIA MOBILE DI MEZZANOTTE – Hiver Noir
Gruppo: | Macelleria Mobile Di Mezzanotte |
Titolo: | Hiver Noir |
Anno: | 2017 |
Provenienza: | Italia |
Etichetta: | Subsound Records |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 54:52 |
È sempre un piacere ospitare su queste pagine progetti italiani di cui possiamo andare fieri. I Macelleria Mobile Di Mezzanotte passarono su Aristocrazia per la prima volta due anni fa con "Funeral Jazz", recensito da Mourning, ma il loro nome è in giro dall'inizio del terzo millennio. Il 2017 ha visto l'uscita di "Hiver Noir", ultima fatica del gruppo.
Il trio formato da Adriano Vincenti, Lorenzo Macinanti e Pierluigi Ferro si è espanso grazie all'ingresso di Manuele Frau alla chitarra e Riccardo Chiaretti al basso, al piano e al sintetizzatore. Con questa nuova formazione, i MMM ci propongono quello che viene descritto come «una lunga colonna sonora per un ipotetico viaggio nel cuore di un freddo inverno».
La copertina sembra giocare — quanto meno nella sua versione fisica — su un'ambiguità ottenuta con un bianco e nero lo-fi che nasconde la sensualità dei personaggi ritratti dietro un apparente cielo notturno; in realtà, guardando l'immagine in formato digitale, il primo aspetto risulta molto più evidente, tuttavia mi piace pensare che questa doppia valenza sia stata voluta, anche perché ormai mi ero convinto che quel pallino bianco fosse la Luna.
La musica di "Hiver Noir" riversa tutto ciò in sette brani fortemente orientati verso un Dark Ambient freddo e invernale, scaldato solo dal suono del sassofono e dalle rare comparse vocali presenti sul finale di "Taiga" e in "Last Kiss By The Volga", al cui video ha partecipato la modella Vivi Von Sternberg. Il gelido buio ricreato dai sintetizzatori e i lenti ritmi scanditi dalle percussioni industriali amplificano la sensazione di solitudine, unica vera compagna di questa passeggiata notturna tra le terre innevate dell'Europa dell'est. La lunga e alienante titletrack è l'emblema di questa particolare atmosfera, in questo caso resa più pesante dalle costanti pulsazioni dei bassi.
L'aspetto melodico — gestito principalmente da chitarra, sax e sintetizzatori — prende diverse forme che vanno dal Jazz al Post-Rock, passando per l'Ambient e sfiorando anche il Folk; queste diverse sfaccettature consentono alle tracce di avere una propria identità che va a plasmarne l'atmosfera, in modo che la glacialità di "Baikal Lake" e "Pered Snegopadom" trovi in "Taiga" la propria controparte più orientata all'oscurità della notte. Le peculiarità Jazz per cui il gruppo è noto — pur essendo inserite in un contesto Dark Ambient — trovano ampio spazio in tracce quali "Submisyvnyi Jazz (Pivnik U Kyevi)" e l'inquietante "Az Vozdam", facendosi comunque sentire anche in altri pezzi, spesso in ambito ritmico.
Con "Hiver Noir", i MMM sono sprofondati in un mondo completamente tinto di nero, dove le sonorità di artisti quali The Mount Fuji Doomjazz Corporation e Angelo Badalamenti sono la chiara fonte di ispirazione. Per chi fosse in buoni rapporti con la loro musica, l'ascolto di questo lavoro è decisamente consigliato.