MAÏEUTISTE – Maïeutiste
Gruppo: | Maïeutiste |
Titolo: | Maïeutiste |
Anno: | 2015 |
Provenienza: | Francia |
Etichetta: | Les Acteurs De L'Ombre Productions |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 01:16:22 |
I Maïeutiste hanno dato alla luce il più classico dei dischi di rottura, uno di quelli che dividono le opinioni, capaci di far innamorare o allontanare l'ascoltatore dopo un solo giro nello stereo. Per completare il debutto eponimo ci sono voluti cinque anni, dal momento che i lavori sono iniziati nel 2009 e si sono conclusi nel 2014; cinque anni per assemblare un concept basato sul metodo socratico (maieutica come arte della levatrice), con il quale il filosofo greco intendeva far sì che l'allievo tirasse fuori il proprio pensiero personale. L'album è stato suddiviso in tre capitoli distinti, nominati rispettivamente "Evail" (dalla seconda alla quarta traccia), "Chute" (dalla quinta alla settima) ed "Elévation" (dall'ottava alla decima), ed è dotato di un'identità sonora multiforme e intelligente che ne evidenzia sia l'istinto che la capacità di ragionare, introduzione e pezzo conclusivo "Death To Socrates" compresi .
Il risultato ottenuto è stato quello di condensare un elevato numero di influenze e mutazioni stilistiche nell'ora e un quarto di musica: da un lato abbiamo le sensazioni più gelide e funeree provenienti dai panorami black e doom metal, immaginatevi una concentrazione di Mayhem, Nortt, Esoteric, Funeral e primissimi Katatonia; dall'altro aperture inaspettate a correnti più melodiche, psichedeliche e avanguardiste, verso territori emotivamente settantiani o vicini a quanto offertoci dai nostrani Ephel Duath. Questi sarebbero comunque soltanto una parte dei partecipanti.
Qualcuno potrebbe pensare che si tratti di un gran casino o che il gruppo non abbia le idee chiare sulla propria direzione e in effetti affrontare il lavoro dei Francesi con l'intento di trovare un'unica chiave di volta, che permetta di sviscerarne la natura contorta e in estenuante esplorazione, potrebbe rivelarsi controproducente. Lo si potrebbe paragonare a uno di quei quesiti a cui è impossibile dare un'unica soluzione e nell'ampia scelta di possibili vie da intrapendere una è sicuramente più adatta delle altre, ma non esclude il potenziale utilizzo delle restanti. Di conseguenza mollare le briglie e far sì che siano le note e le atmosfere a condurvi alla meta avrebbe probabilmente più senso, poi toccherà a voi capire se queste undici tracce siano più o meno di vostro gradimento.
In conclusione, "Maïeutiste" è figlio di spregiudicata libertà di pensiero o di una visione caotica e inconcludente? Per decidere quale delle due sia la vostra verità, lasciate i pregiudizi di lato e gettatevi all'ascolto più e più volte, giunti alla fine del viaggio avrete di certo la risposta appropriata.