MANILLA ROAD – Invasion
Gruppo: | Manilla Road |
Titolo: | Invasion |
Anno: | 1980 |
Ristampa: | 2012 |
Provenienza: | U.S.A |
Etichetta: | Shadow Kingdom Records |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 45:31 |
Quando si parla di band storiche come i Manilla Road non c'è amante del metal che non rispetti la realtà di Mark "The Shark" Shelton, le cui fondamenta furono piantate nel 1976. Le radici si muovevano ancora in un mondo in bilico fra l'hard rock e l'evoluzione heavy intrapresa dalle creature Black Sabbath e Judas Priest (il '76 non a caso è l'anno d'uscita del capolavoro "Sad Wings Of Destiny"), che ancora viveva di riflesso delle identità ben definite di scuola Led Zeppelin e Jimi Hendrix, non a caso il lavoro chitarristico di Shelton e molte delle soluzioni insite nei primi due lavori ("Invasion" e "Metal") non rinnegano il background settantiano.
Il primo capitolo datato 1980 intitolato "Invasion" e prodotto originariamente dalla Roadster Records esiste anche in due versioni dove è unito al successore e che al tempo furono messe in circolazione dalla Reborn Classic come bootleg e dalla Cult Metal Classics nella ristampa del 2004. Oggi la Shadow Kingdom Records ne fornisce la propria versione, facendo un favore al numero crescente di adoratori del sound epic metal.
Il trio — che a quel tempo oltre a Shelton alla chitarra e alla voce aveva Scott Park al basso e Rick Fisher alla batteria — produsse uno di quei debutti che non poterono passare inosservati. Il suono è ovviamente sporco, ruvido, rock; parliamo di una realtà ai primi passi che faceva però già intravedere una carica e una voglia di epicità che avrebbe sviluppato sino a giungere al terzo album "Crystal Logic", trampolino di lancio verso l'Olimpo del metal. Quanto venne dopo è storia e come tale va conosciuta, studiata e approfondita. I pezzi mostravano già una scrittura raffinata e dai tratti progressivi che sprizzava maturità. L'apertura "The Dreams Goes On" e la conclusiva "The Empire" rappresentarono la cifra stilistica in possesso di quei Manilla Road e le porte del mondo heavy non attesero oltre per spalancarsi dinanzi a loro.
Non mi dilungherò, sarebbe inutile allungare il brodo scrivendo di un album che fa parte dell'ABC del metal, la fase embrionale di un colosso che ancora oggi ci emoziona, motivo per cui ogni amante dei suoni classici dovrebbe averne una copia nella propria collezione. In caso non vi fosse capitata l'occasione di farlo vostro prima, ora non avrete di certo scuse per mancare l'acquisto.