MARES OF THRACE – The Moulting
Gruppo: | Mares Of Thrace |
Titolo: | The Moulting |
Anno: | 2010 |
Provenienza: | Canada |
Etichetta: | Autoprodotto |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 33:49 |
Le Mares Of Thrace sono le ex Tosca, il duo femminile canadese indipendente dedito al post che unisce influenze sia metalliche sia di territori classicamente più rock/noise. Thérèse Lanz (chitarra, voce ed elettronica) e Stefani MacKichan impregnano il sound delle loro composizioni con componenti di matrice Isis, Neurosis, Made Out Of Babies, Torche e Jesus Lizard, di sicuro gente non facile da assimilare di prima botta.
Eppure ascoltando "The Moulting" si nota sin da subito come non si limitano soltanto a passaggi grevemente stonerizzati o una spicciola esecuzione psycho post da due note copia e incolla, c'è una sorta di costante e crescente passione altamente volitiva che viene scandita da un riffing deliziosamente rabbioso e da un lavoro di batteria che varia fra il martellante e l'esplosivo che rendono il disco caratterialmente prepotente.
Ci sono un bel po' di episodi che meritano fra cui spiccano una delirante "Rawcake (And Bloody Fingers)" e la severa "General Sherman", traccia nella quale Thérèse si sfoga vocalmente, prima cattiva come non mai per poi far trapelare un breve ma azzeccato ingresso di voce pulita risucchiato ben presto nel vortice che torna a girare su toni minacciosi, tutto ciò mentre Stefani si lancia impazzita a eseguire passaggi sui tom e rullate sino alla chiusura del pezzo.
Non è un caso che il loro impeto le abbia portate a condividere il palco con gente come Destroyer 666, Novembers Doom e Cynic, queste ragazze non tirano i remi in barca in nessuna occasione anzi continuano, se possibile, a colpire facendo ancora più "casino" quindi perché non gustarsi una schizoide "Perseid"? È così che si arriva verso la fine con "Calcium Channels" e "The Arch" frastornati dalla sensazione caotica di delirio che il duo ha rilasciato antecedentemente, non si può far altro che ascoltare gli episodi continuando a godere del compito ben svolto e attendere la fine di "The Moulting" con "The Oppurtunist" per rimetterlo su da capo.
Fra brani sincopati e scelte di una semplicità disarmante gli amanti delle band citate a inizio recensione tengano d'occhio queste fanciulle terribili, magari passando sul loro sito in modo da farsi una prima impressione di quello che li aspetta nell'incrociarle. Sì, la bellezza può essere minacciosa.