MARIUS TILLY – Words From The Wilderness
Avevamo incrociato il tedesco Marius Tilly non molto tempo fa: nel 2016 il sottoscritto ebbe modo di recensirne il terzo lavoro "Nebula Rising", mentre nei primi mesi di questo 2018 è stato dato alle stampe il successore dal titolo "Words From The Wilderness".
Per quanto riguarda il cantautorato rock, la Germania sta vivendo un bel periodo; non a caso ho più volte elogiato un artista come Conny Ochs, ma altrettanto bravi si sono rivelati i suoi compagni della scuderia Exile On Mainstream Records, Kristian Harting e Friedemann, i quali condividono con Tilly la passione per una certa maniera sanguigna e viscerale di calarsi nei pezzi.
Lo stile è sicuramente difforme: la musica di Marius è meno acustica e malinconica rispetto ai suoi connazionali, divenendo maggiormente critico e combattivo con questa ultima opera, avvicinandosi così alle atmosfere e sensazioni più cupe talvolta riscontrabili nei lavori dei colleghi citati. Esempi lampanti si riscontrano specialmente negli episodi ritmicamente più quieti e riflessivi, come "Are You Ready To Go" e "Traveling Boy".
Ascoltando "Words From The Wild", potrete chiaramente notare come la componente psichedelica del suono si sia di molto rarefatta, generando un ennesimo cambiamento di stile, influenzato dall'assunzione di massicce dosi di Nick Cave. L'eclettico artista australiano ha sicuramente lasciato un'impronta del proprio passaggio sia a livello emotivo che formativo, rendendo l'approccio di Tilly distante da quanto ci aveva abituato.
"Words From The Wilderness" è l'espressione di un vissuto più maturo e travagliato, talvolta un po' Buckley, talvolta un po' Cohen, talvolta un po' tanti di quei nomi da far pensare che un mondo si sia dischiuso, eppure la personalità del'artista tedesco risulta sempre ben presente. L'album non rinuncia infine a essere accattivante e in alcuni frangenti altamente fruibile, alimentato da fasi di tensione e distensione che lo comprimono e lo espandono: pezzi quali "The World's End", "Back On Track", "Sold Out", "War" e "Bank Robber" racchiudono varietà e talento.
Se "Nebula Rising" era un buon disco a cui mancava lo spunto decisivo, "Words From The Wilderness" è un'opera importante dai molteplici spunti, a dimostrazione che Marius Tilly fa tesoro delle esperienze e delle avventure musicali che incrocia, sfruttandone la lezione. Semplicemente bello.