MASACHIST – Scorned
I Masachist avrebbero dovuto rappresentare la formazione rivelazione del death metal made in Poland nel 2009, peccato per Wojciech Wasowicz (noto come Sauron nei Decapitated e Pig negli Anal Stench) abbiano fatto un gran bel buco nell'acqua, dato che il debutto "Death March Fury" era ascoltabile ma decisamente troppo piatto.
La band è composta da macchine da guerra rodate: impossibile definire in altro modo artisti del calibro del batterista Daray, uno che ha suonato con una infinità di band; Heinrich, che conosciamo come il bassista che ha partecipato al ritorno dei Decapitated con "Carnival Is Forever" (era necessario? A mio avviso no…) e per essere fra i fondatori dei Vesania ed ex degli Unsun, progetto di Mauser e Aya; Thrufel, chitarrista con trascorsi negli Yattering e negli Azarath; infine l'altro chitarrista Aro, presente negli Shadowland e nei Torquemada, entrambe realtà ormai ferme da un po' a dire il vero, poiché è da tempo che non pubblicano nulla. Non potevano quindi permettersi un altro passo falso e con il secondo album "Scorned" non fanno gridare al capolavoro, però — mettiamola così — si difendono.
È una Polonia death metal sfregiata quella che viene presentata in questo disco, è palese che l'àncora del sound nazionale sia presente e persistente ed è altrettanto vero che viene corrosa e imbastardita con accenni di brutalità che pare provengano da zone d'oltreoceano. Si ha la sensazione che questo abbinamento sia stato combinato con risultati soddisfacenti al tessuto ambientale che tende a rimanere cupo e desolante; tale fattore viene acuito con l'entrata in scena dello strumentale "Liberation Part II", perfetto nell'incarnare un'ossessione che conduce all'oblio.
L'ultimo episodio in scaletta, "Inner Void", risulta essere l'unico decisamente completo, insano e disturbato sia atmosfericamente che compositivamente distaccandosi, positivamente, in parte da ciò che sono capaci di offrire canzoni solamente discrete come la mattonata ribassata "Drilling The Nerves", figlia in parte dei Morbid Angel; altre più classicamente arrembanti e quantomeno piacevoli, ad esempio "Manifesto (100% D.M.K.M.)", nella quale i blast beat di Daray recitano la parte del leone insieme a un riffing dai toni cantilenanti; e altre ancora che soffrono tanto il già sentito, pur sferrando il colpo, si vedano "Higher Authority" e "Opposing Normality".
L'ho detto: i Masachist si difendono, l'attacco però è spuntato; è come se una formazione di pallone avesse in campo sulla linea offensiva nella stessa partita Darko Pancev e Luther Blissett, in pratica gli avversari potrebbero giocare senza portiere.
Cosa rimane quindi di "Scorned" e dei Masachist? L'amaro in bocca. È l'ennesima riprova che questo progetto sembra navigare in acque nelle quali non è capace di orientarsi. Non basta l'impianto atmosferico indovinato per quantificare un salto di qualità in realtà non giunto, abbiamo una prestazione più che sufficiente da artisti dai cui dovremmo pretendere molto, ma veramente molto di più.