MASS BURIAL – Of Carrion And Pestilence
L'etichetta di Robert, la Wydawnictwo Muzyczne Psycho, continua a sfornare buoni dischi e stavolta pesca in Spagna, sono i Mass Burial a debuttare con il loro death metal di stampo scandinavo insito in "Of Carrion And Pestilence" e a mettere alla prova il nostro udito.
Perché ho parlato di suono scandinavo? Perché una volta inserito i riferimenti che vi salteranno in mente saranno vari, molti dei quali troveranno i propri natali in Svezia. È decisamente evidente l'influenza di formazioni come Dismember, Grave ed Entombed, d'altro canto affine alla direzione intrapresa da connazionali più noti quali i Graveyard, band della quale abbiamo già trattato.
Cosa sono i Mass Burial? L'ennesimo omaggio alla scena anni Novanta? In parte sì, possiedono il tiro, le chitarre sature, le ritmiche sfrenate e le decelerazioni improvvise e paludose tanto care a quel tipo di sonorità e di scena. Si ha però a che fare con una formazione che mette sul piatto una proposta ricca nella quale la solistica nella sua dualità schizofrenica/frenetica, melodica/declinante s'infila internamente ai pezzi adornandoli con gusto — bello a esempio l'assolo che si fa strada in "Tomb Desecrator" —, nella quale le chitarre offrono una rifinitura di pregio ai brani come avviene in "Mass Burial" non tralasciando mai la maniera di onorare il comandamento che dice sporco è bello, se è anche marcio meglio. Sotto tale punto di vista c'è l'imbarazzo della scelta dato che le canzoni con assiduità macinano offrendo anche attimi inattesi, vedasi l'apertura di una "Deathlike Dream" affidata a una nenia intonata da una voce femminile prima dell'ennesimo affondo in territori oscuri e marcescenti.
Quaranta minuti composti, eseguiti e attitudinalmente fedeli alla miglior tradizione death old school, è ciò che registrerete nell'approfondimento del contenuto di "Of Carrion And Pestilence", la produzione stessa, per quanto oggi ci si sia in parte abituati a fruire anche di dischi che fanno uso di una pulizia maggiore rispetto al passato, si attiene a quei canoni, non vi è presenza di fattori alteranti la naturalezza della riproposizione di un suono sì noto, al quale però viene data una minutissima ed importante impronta personale.
Graficamente passando dal logo, alla grafica, dalla scelta dei caratteri alle rappresentazioni interne al libretto informativo, il gusto è quello anni Novanta e la soluzione cromatica che prevede bianco, nero e grigio come uniche infiltrazioni di colore n'è solo un'ulteriore riprova.
I Mass Burial sono pronti a entrare in contatto con coloro che costantemente cercano uscite del genere, un altro nome da inserire nell'ormai lunghissima lista di gruppi celebrativi che possono realmente dire la loro, quindi, se foste alla ricerca di un ascolto simile, fate vostro "Of Carrion And Pestilence", non ve ne pentirete.