MEFITIC – Signing The Servants Of God
Gruppo: | Mefitic |
Titolo: | Signing The Servants Of God |
Anno: | 2009 |
Provenienza: | Italia |
Etichetta: | Drakkar Productions |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 27:32 |
Eccomi a recensire l'ultima fatica dei Mefitic, giunti al secondo demo sotto Drakkar Productions, dopo "Devouring Torment" del 2007 e lo split con i Goatreich dell'anno scorso. Con questo lavoro i bergamaschi si dimostrano una delle realtà più valide del nostro paese e non posso che dirvi subito che raccomando l'acquisto a scatola chiusa di questo demo su cassetta. Ma vediamo come si presenta il prodotto…
Innanzitutto la veste grafica è eccellente: inserto a quattro ante contenente foto del gruppo, tutti i testi corredati da una grafica perfettamente in linea con la musica.
Dal punto di vista strettamente musicale ci troviamo davanti a una vera mazzata putrescente. Per far capire le coordinate sonore con cui abbiamo a che fare, immaginatevi un misto tra i Blasphemy e gli Incantation di "Onward To Golgotha": un miscuglio di black e death metal da cui trasuda una malvagità senza limiti. I pezzi sono ben suonati, con arrangiamenti semplici ma d'effetto, come ad esempio alcuni rallentamenti che conferiscono un maggior senso di mazzata a pezzi che già di per sé risultano d'impatto.
L'ottimo mix finale, che valorizza sia gli strumenti che la voce catacombale, va a creare un suono compatto, ovattato e oppressivo, che sembra scaturire direttamente dagli abissi dell'inferno. I testi e la sezione grafica fanno capire che il gruppo ha le idee chiare, visto che riesce ad avere un proprio stile del tutto originale. Scordiamoci i soliti demo infarciti di foto di caprioli al pascolo ritoccati con Photoshop o le canzoni che, seguendo un trend tanto scontato quanto noioso, vorrebbero essere blasfeme ma risultano solo risibili. I testi dei Mefitic sono odi a un misticismo veterotestamentario eretico e mostruoso, dove devozione e dolore, blasfemia e preghiera, trascendenza e putrescenza si mescolano in maniera indissolubile; dove ogni passo verso la divinità avvicina alla all'agonia e al marciume.
Se volessimo trovare delle similitudini con un altro gruppo, potremmo avvicinare i Mefitic agli australiani Portal. Sebbene i gruppi siano tematicamente dissimili, entrambi creano un suono che sembra provenire da un'altra dimensione, miscelando perfettamente aspetto visivo, testi e musica in un tutt'uno coerente e d'impatto.
In definitiva: acquisto obbligatorio! Inoltre il demo, per il valore musicale e grafico che ha, costa davvero poco! A questo punto non ci resta che il gruppo faccia il grande passo sfornando l'album.