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MISGIVINGS – Misgivings

Gruppo: Misgivings
Titolo: Misgivings
Anno: 2022
Provenienza: Francia
Etichetta: Dolorem Records
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TRACKLIST

  1. Deny The Divine Praise
  2. Demonically Stigmatized
  3. Masquerading As God
  4. Stormblood
  5. Disgraceful Lust
  6. The Age Of Christic Sorrow
  7. Serenity In Shades
  8. Supreme Regression
  9. Ancient Fear
DURATA: 34:32

Trentun anni. Tanto ci hanno impiegato i Misgivings per arrivare al proprio debutto omonimo. Fondata formalmente nel 1991 un’ottantina di chilometri a sud di Parigi, la band ha pubblicato demo a cadenza regolarmente irregolare per tre decenni, fino a che nel 2022 non ha deciso di presentarsi con un album completo, che nella scaletta include quasi esclusivamente materiale inedito, salvo tre pezzi dal demo del 2006 Masquerading As God.

I musicisti coinvolti nel progetto non sono certo di primo pelo, e il gruppo ha in realtà una formazione piuttosto consolidata da più di venti dei suoi oltre trent’anni di vita, che però per qualche motivo si è sempre dedicata prevalentemente ad altri progetti. In particolare, il chitarrista Stéfan “Infamist” Baillot è uno dei fondatori dei Ritualization, attualmente militanti sotto Iron Bonehead, mentre Esteban Martin (basso e voce) e Guilhem Auge (batteria) sono membri rispettivamente di lunga e lunghissima data degli Impureza, oggi sotto Season Of Mist.

Al pedigree dei Misgivings bisogna aggiungere poi la presenza di Chris Moyen, uno dei copertinisti più iconici dell’underground più fetido e puzzolente (oltre agli stessi Ritualization, nel suo portfolio figurano Archgoat, Morbosidad, Nunslaughter e altri raffinati nobiluomini). Questo, unito al nome di Dolorem Records, sempre più attiva nell’underground death metal più ferale e blasfemo, lascia pochi dubbi su cosa aspettarsi dall’album dei francesi. E infatti Misgivings è un lavoro di una bestialità e di una violenza che non conoscono interruzione. Montagne di riff ti piovono addosso fin dalla prima nota, e i Misgivings non rallentano mai, non ti lasciano un secondo per prendere fiato.

Le influenze più evidenti sono legate alla corrente più luciferina del death metal, dai Vital Remains ai Deicide con echi degli Angelcorpse. Con titoli che vanno da “Deny The Divine Praise” a “The Age Of Christic Sorrow” è facile intuire come gli amici di Gesù non trovino molto spazio nella prosa dei Misgivings. Al contrario, c’è un sacco di spazio per i riff e per i blast beat, e poi per altri riff. E poi qualche altro riff, magari condito da un assolo, e poi un altro riff. Non oso immaginare a quanto debba essere stato faticoso tenersi tutti questi riff dentro per trent’anni, ma alla fine sono usciti, e tanto basta.

Misgivings è un album fatto di pura passione, non reinventa né tantomeno inventa nulla, ma è suonato con così tanta violenza che non te ne accorgi nemmeno, non hai il tempo di riflettere che ti ritrovi già stordito dalla forza con cui i francesi ti stampano in faccia il loro death metal. Dedicato alla memoria di Yannick “Carcasse” Grenet, batterista che ha militato nel gruppo per oltre vent’anni e che è mancato nel 2021, Misgivings, contrariamente al proprio titolo, di dubbi e timori ne ha ben pochi.