MOMENTUM – Freak Is Alive
Gruppo: | Momentum |
Titolo: | Freak Is Alive |
Anno: | 2015 |
Provenienza: | Islanda |
Etichetta: | Dark Essence Records |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 48:56 |
I Momentum probabilmente dovevano essere confusi per rivoluzionare praticamente più volte il proprio approccio musicale: nati come una realtà dedita al black metal con il nome di Afsprengi Satans, cambiarono identità e si spostarono dapprima musicalmente in territori death metal, per poi virare nuovamente su una commistione di generi che includeva quello appena citato, il post-metal e lo sludge atmosferico. Quest'ultima accoppiata di sonorità venne utilizzata cinque anni fa per modellare il primo album "Fixation, At Rest".
Da allora altra acqua è passata sotto i ponti, tanto che oggi non v'è più traccia di aura mortifera e in generale di soluzioni legate al panorama della morte. La seconda uscita del gruppo intitolata "The Freak Is Alive" ha infatti compiuto una virata netta, che lo ha condotto a far parte del panorama post-metallico a tutti gli effetti, con conseguente e ulteriore dilatazione del riffato — per alcuni aspetti più teso a emettere sensazioni di stampo doom che fangose riconducibili allo sludge — e un incremento effettivo della coltre ambientale emotivo-melancolica, che si estende al pari di un mantello sui brani. L'alleggerimento della proposta ha reso il bassista-cantante Hörður Ólafsson protagonista dello spettacolo: la sua prova, in un paio di frangenti quasi volutamente monotona nell'impostazione, è incentrata perlopiù sullo sviluppo di linee eteree e si rivela intensa e carica di sentimento. Insieme a lui spiccano l'aura psichedelica che in varie circostanze si discosta dalle pressioni elettrizzate (aspetto evidentemente rintracciabile in "Gauntlet", episodio impreziosito dall'ottima intromissione orientaleggiante del sitar) e la capacità della band di mutare in corsa la propria forma; dote quest'ultima ben esposta nell'evoluzione di "Creator Of Malignant Metaphors", inizialmente irruenta e con un finale progressivamente affascinante.
"The Freak Is Alive" è un disco avvolgente, che preferisce accompagnare l'ascoltatore, accarezzandolo piuttosto che aggredendolo, evitando il più delle volte di affondare e concentrare i colpi. Ciò avviene realmente in circostanze sparute, la più significativa delle quale è sicuramente racchiusa nella violenta e ruvida "A Beast Is Near". L'uscita dei Momentum ha il solo difetto di perdere parte della sua capacità attrattiva, mollando un po' troppo la presa nelle tracce conclusive "Undercover Imagination" e "Dept Of The Whole", quando forse sarebbe stato più utile dare un bel colpo di coda, chiudendo magari in un roccioso crescendo ed evitando così un apatico — ma in fin dei conti gradevole — rilassamento. Anche in fase di produzione si sarebbe potuto fare di più, magari conferendo al basso una posizione migliore, tuttavia l'opera viene portata a termine con piacevole risultato e la raccomando all'attenzione degli amanti di tali realizzazioni.