MOONLIGHT SORCERY – Horned Lord Of The Thorned Castle
In un settembre che ormai da qualche anno è pieno zeppo di uscite interessanti, come vi abbiamo raccontato in ben due episodi del nostro nuovo podcast, quella dei Moonlight Sorcery è stata senz’altro una delle più attese. Con un’evidente spinta da parte di Avantgarde Music per produrre finalmente il primo album con una produzione degna di questo nome, i tre finlandesi ci consegnano un disco dal titolo che è quasi uno scioglilingua: Horned Lord Of The Thorned Castle. E con un bathorianissimo minotauro a fare da ragazzo immagine in copertina.
Come detto dal mio collega Bosj in uno dei vari sproloqui redazionali, i Moonlight Sorcery sono un po’ il figlio bastardo di Stratovarius e Children Of Bodom di Something Wild, e pur non essendo un fan né degli uni né degli altri concordo pienamente: barocchismi a go-go e melodie catchy, un ibrido power-black metal che non può non catturare l’attenzione. La produzione più casalinga dei primi due EP non mi dispiaceva affatto, ma è anche vero che i pregevolissimi assoli di Loitsumestari Taikakallo necessitano di suoni che rendano loro giustizia: il salto di qualità è notevole ed evidenzia tutte le sfumature dello spettro stilistico del trio, grazie alle sapienti mani di Dan Swäno.
A un estremo della proposta troviamo “The Moonlit Dance Of The Twisted Jester’s Blood-Soaked Rituals”, una sorta di divertissement, uno stereotipo fatto canzone un po’ alla Malmsteen che però è uno dei punti più esaltanti del disco; all’altro, invece, c’è “Fire Burns The Horizon”, molto più aderente a un black di stampo classico. In mezzo, si posizionano brani come “The Secret Of Streaming Blood” e “Into The Silvery Shadows Of Night”, che racchiudono tutta la capacità di sintesi e scrittura dei Moonlight Sorcery, così come “Suden Tie” funge da summa del tutto e sigillo finale di un ottimo lavoro. Infine un’aura epica ammanta sempre le composizioni dei Nostri, che viaggiano su ritmi tendenzialmente sostenuti ma in cui trovano sempre spazio momenti più pacati.
Di tutto il revival black sinfonico che va avanti ormai da qualche tempo, Horned Lord… è uno degli esempi più brillanti, da ascoltare e riascoltare a ripetizione come sta facendo il sottoscritto da più di un mese a questa parte. Suonano benissimo, sono belli, divertenti e caciaroni nell’anima ancor prima che nella forma: Moonlight Sorcery promossi a pieni voti.