MOONREICH – Amer
I francesi Moonreich celebrano i primi quindici anni di attività con l’uscita del loro quinto album, Amer arriva a quattro anni di distanza dalla pubblicazione dell’EP Wormgod. La formazione parigina, nata nel 2008 dall’incontro di Guillaume Portret (anche turnista live dei Cénotaphe) e Arthur Legentil, debutta l’anno successivo con l’EP Zoon Politikon, cui segue nel 2011 il primo album Loi Martiale. A partire dal 2015, con la pubblicazione del terzo full-length Pillars Of Detest, il duo entra a far parte stabilmente del roster di Les Acteurs De L’Ombre, etichetta transalpina che si è occupata anche del rilascio del nuovo album.
Licenziato a maggio di quest’anno, Amer si compone di cinque brani per un totale di quarantatré minuti di musica, questo significa durate impegnative da gestire, ma nulla di impossibile per musicisti che sanno il fatto loro. I Moonreich riprendono il filo del discorso interrotto con Fugue (2018), ampliandolo ulteriormente e portandolo a piena maturazione. Pur non rinunciando al black metal feroce e brutale che li ha sempre contraddistinti, i francesi approcciano un suono più teatrale ed eclettico in cui ciascuno dei cinque episodi è imprevedibile, tra repentini cambi di registro e il costante alternarsi di sfuriate e momenti più compassati e dal sapore piacevolmente atmosferico. Che si tratti di passaggi a là Dødheimsgard, oppure di riff che richiamano tanto il post-rock quanto il post-metal o ancora sezioni in bilico tra il tribale e il ritualistico, la formazione parigina riesce a gestire con abilità ogni cambio, catturando l’attenzione dell’ascoltatore senza mollare la presa anche nelle tracce più lunghe e impegnative, come la conclusiva “The Cave Of Superstition”.
Amer è solo l’ultimo tassello di un percorso di maturazione che ha portato i Moonreich a raffinare il proprio suono, eliminando ciò che nei lavori precedenti risultava ridondante, per valorizzare gli elementi utili a donare un tocco in più alla propria musica. Il risultato è l’opera migliore della loro carriera, un disco evocativo e coinvolgente che mi sento di consigliare caldamente.