MORBID ANGEL – Abominations Of Desolation | Aristocrazia Webzine

MORBID ANGEL – Abominations Of Desolation

 
Gruppo: Morbid Angel
Titolo: Abominations Of Desolation
Anno: 1986
Provenienza: U.S.A.
Etichetta: Earache Records
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TRACKLIST

  1. The Invocation / Chapel Of Ghouls
  2. Unholy Blasphemies
  3. Angel Of Disease
  4. Azagthoth
  5. The Gate / Lord Of All Fevers
  6. Hell Spawn
  7. Abominations
  8. Demon Seed
  9. Welcome To Hell
DURATA: 42:34
 

Ogni tanto quando sono a casa e mi rompo le palle, mi diverto a rispolverare album e cd che non ascolto da parecchio tempo, per vedere se e come la mia percezione degli stessi cambia col passare degli anni. Oggi mi sono ritrovato tra le mani questa pietra miliare chiamata "Abominations Of Desolation" e con un sorriso l'ho messa nel lettore.

Originariamente registrato nel 1986, questo non è un vero e proprio album dell'Angelo Morboso, ma bensì il primo succosissimo demo registrato dalla band. La formazione era ancora quella con Mike Browning (poi nei Nocturnus) alla batteria e voce, Sterling von Scarborough (poi negli Incubus) al basso e ovviamente alle chitarre troviamo l'onnipresente Trey Azaghtoth, fondatore della band, coaudiuvato dal fido Richard Brunelle, con cui si dividono la parte solista. Registrato da quattro musicisti poco più che ragazzini, il demo contiene alcuni fra quelli che in futuro diventeranno grandi classici della band e che poi ritroveremo, riregistrati, nei primi album con David Vincent alla voce e basso.

Ascoltando le canzoni, per certi versi la produzione molto secca e thrashosa (in quegli anni era la regola, diciamo) fa sorridere, in quanto ci si rende conto di come gli stessi brani suonino totalmente in maniera differente. Ascoltare con il senno di poi i cavalli di battaglia "Angel Of Disease", "Chapel Of Ghouls" o "Unholy Blasphemies" registrati e suonati con un sound molto grezzo e che ricorda il thrash della Bay Area, ma sopratutto privati di quella complessità e di quell'aura malata che divenne poi il tratto distintivo della band nei primi lavori, non può non strappare qualche sorriso. Ma si tratta di un sorriso di tenerezza e approvazione.

Detto questo, il valore del lavoro è parecchio alto, per il diverso fascino che assumono i pezzi, ma soprattutto per la grande importanza storica di questo demo, che si può senza timore di smentite definire l'inizio della leggenda. Un plauso speciale alla ormai decaduta Earache per aver ristampato questa perla, che è possibile trovare sia in cd che in vinile. Ammetto che il vinile mi fa molta gola, tuttavia l'ho trovato solo a prezzi alti.

Se proprio dovessi fare il pignolo e cercare il solito pelo nell'uovo, l'unica critica che potrei muovere a questo lavoro riguarda la scarsezza della confezione. Nemmeno una biografia, una nota, foto, o testi. Peccato. Trovo che questi piccoli accorgimenti avrebbero reso ancora più ricca la soddisfazione e la goduria di possedere un pezzettino di storia nella propria collezione.

Concludendo, cosa posso dire di più? Se vi piace il death metal e non avete questo album, siete solo dei falliti.