MORBID PEST – Loculo D’Orrore
Gruppo: | Morbid Pest |
Titolo: | Loculo D'Orrore |
Anno: | 2014 |
Provenienza: | Italia |
Etichetta: | Diamonds Prod. |
Contatti: | |
TRACKLIST
|
|
DURATA: | 28:20 |
Ricevere in redazione lavori stampati in tirature limitate è sempre un onore, perché significa che qualcuno ha ritenuto degna di stima e fiducia la nostra testata, tanto da "affidarle" un prodotto creativo raro e quindi non disponibile per chiunque; il discorso vale a maggior ragione se il gruppo in questione ha riscosso non solo elogi ma anche critiche durante il suo primo passaggio sulle nostre pagine. Al tempo stesso però è anche un motivo aggiuntivo di pressione, che sprona a scrivere una critica quanto più approfondita e centrata possibile. Questo è il caso della nuova uscita dei Morbid Pest intitolata "Loculo D'Orrore", pubblicata in cento esemplari.
La formazione originaria di Ravenna si era sciolta all'indomani del rilascio di "Fulgur" nel giugno del 2012, per poi annunciare di lì a pochi mesi un immediato rientro sulla scena. A fianco dei confermati Boia (voce e chitarra) e Jevàl (basso e testi), attivi anche nei Vergine Stuprata, ora c'è il batterista Bass Aliens (già nei Surge Assault); anche a livello musicale si ritrovano sia elementi di continuità che di stacco col passato.
Lo stile è rimasto pressoché inalterato, si tratta sempre di un black metal definito in maniera azzeccata dal gruppo come "necro war". Il primo termine si riferisce alla malvagità distaccata e alla morbosità che vengono sprigionate, tipiche di un essere che non cammina più su questa Terra, ma vive nel Regno dei Morti, insensibile ad alcun sentimento o emozione, come richiamato anche dall'immaginario lugubre della copertina e dal titolo del disco. Il secondo ha un'accezione prettamente "sonora", dal momento che l'attacco portato è reiterato e costante, una miscela estrema che sa di anni '80, di thrash e death metal. La voce di Boia resta un urlo "ibrido", più vicino alle profondità del growl rispetto all'affilatezza dello scream così come codificato in Norvegia.
Ciò che segna la differenza più profonda con l'uscita precedente è la qualità del lavoro di produzione. Oggi i suoni infatti sono nettamente più definiti e profondi, con un amalgama equilibrato fra i diversi strumenti, basso compreso, senza smorzare comunque di un grammo l'aggressività generale.
La breve scaletta scorre liscia e fluida, grazie a una durata contenuta e a qualche saggio rallentamento che accentua il carattere morboso della proposta. Le variazioni strutturali sono minime e lo stile è volutamente essenziale e ossessivo. Soltanto l'utilizzo della lingua italiana nelle ultime tre canzoni mischia leggermente le carte, a causa della differente cadenza e della metrica (a volte più incalzante).
Il cd è racchiuso in una custodia in cartoncino rigido all'apparenza solido, in tonalità di bianco e nero, e riporta le classiche informazioni relative alla realizzazione di un disco (formazione, ringraziamenti, "motti"); è stato rilasciato dalla Diamonds Prod. in collaborazione con Black Tears. I testi dei brani non sono presenti, perciò non posso confermare né smentire i problemi nella gestione della lingua inglese che aveva riportato Bosj ai tempi di "Fulgur".
"Loculo D'Orrore" si colloca all'interno di una piccola nicchia del black metal underground che troverà forse pochi ma sicuramente fedeli adepti. È un'uscita sincera e godevole, senza pretese, da prendere (o lasciare) così com'è, nella sua genuinità.