MORD’A’STIGMATA – Antimatter
Gruppo: | Mord'A'Stigmata |
Titolo: | Antimatter |
Anno: | 2011 |
Provenienza: | Polonia |
Etichetta: | Sun & Moon Records |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 52:44 |
Non avevo ancora avuto il piacere d'incontrare i Mord'A'Stigmata, ma grazie a un utente del forum di Aristocrazia, all'ascolto su Myspace e a una chiacchierata via mail con Robert (Valse Sinistre e Sun & Moon Records) mi trovo fra le mani il secondo lavoro "Antimatter", dopo aver finito da poco di approfondire il debutto "Uberrealistic". La Polonia è da sempre una delle mie terre favorire per quanto riguarda il metallo e la formazione guidata dal chitarrista Static (ex Solnorth) — di cui fanno parte Silencer (Medico Peste, altro progetto black metal interessante) anch'egli alla sei corde, Dq alla batteria e Ion (Preludium) al basso e alla voce — conferma di essere una realtà da tenere attentamente d'occhio.
"Antimatter" è un disco strano, è sicuramente black metal, ci sono tratti di avanguardia, dark e passaggi elettronici che lo possono di certo far inserire nell'ampio calderone del post-avantgarde. Per quanto la furia del black sia più volte nutrita dalle basi, il «non complichiamoci la vita» sembra essere il motto seguito dalla band, le composizioni infatti ruotano su una serie di riff intriganti, ridondanti e spesso dissonanti, ma che non tendono né a compiacersi né a contorcersi alla ricerca di chissà quale forma elitaria di suono (penso ai Deathspell Omega). Sono le sensazioni e il feeling creato a fare di "Antimatter" una nicchia nella quale rannicchiarsi, lasciando che siano le onde sonore a percuoterci.
Altra nota rilevante è legata al modo con il quale le tracce si muovono: le fasi più concitate — alle volte sterilmente industriali — giocano a recitare la parte del duro, i Mord'A'Stigmata realizzano però i loro centri in quelle più flebili, distese e intrise d'atmosfera, avvolgendo l'ascoltatore con onde progressive che si estendono per poi scomparire sotto i colpi di una foga in ripresa o portare a conclusione il brano scemando improvvisamente. In tal senso è notevole il lavoro svolto sia in "Antimatter" che nella conclusiva "Eternity Is Pregnant", all'interno della quale è apprezzabilissima l'ospitata di Nihil, cantante dei Furia, Massemord e non ultimi dei Morowe, che presta l'ugola e la sua abilità nell'inserimento di campionamenti e nello sviluppo di fasi ambientali.
Vi sono poi episodi che si rivelano importanti ai fini dell'ascolto quali "Kinetic Dogma", robusto e arrembante ma capace di disperdere la sua sfrontatezza per offrire spazio a sezioni più evocative; "Metatron And The Waters", ricco di sfumature armoniche e dall'incedere iniziale rilassato e scuro; "It Writes The Name Of Ghosts" che differisce dal resto del disco per l'utilizzo della voce pulita, un lavoro di chitarra che si spinge in territorio blues e per lo spettro degli Arcturus, dei Dhg e di certe situazioni alla Vultures Industries che viene fuori imponentemente; e "Theophagia" in cui è presente un massiccio lavoro di basso e il suono raggiunge la sua espressione maggiore per quanto riguarda le tonalità grevi e pesante.
"Antimatter" è nel complesso ben fatto, non vi sono notevoli sbavature e rappresenta la conseguente evoluzione del cammino intrapreso con "Uberrealistic". Forse qualche déjà vu è sin troppo netto, ma rimane comunque un album che la cerchia ormai non più ristretta di fedeli seguaci dell'avanguardismo black troverà di proprio gradimento. Inoltre è corredato da una struttura grafica curata da Perversor (già al lavoro con Impiety e Witchmaster) che mantiene fede a ciò che propone la musica, mettendo ancora una volta l'arte diabolica e medievale al proprio servizio, come spesso avviene in territorio black metal. Tirando le somme, vi consiglio l'acquisto di questo nuovo Mord'A'Stigmata.