MORGAN THE BARD – Lost In Time | Aristocrazia Webzine

MORGAN THE BARD – Lost In Time

 
Gruppo: Morgan The Bard
Titolo: Lost In Time
Anno: 2011
Provenienza: Italia
Etichetta: Moonlight Records
Contatti:

 non disponibili

 
TRACKLIST

  1. Arcano Preludio – Fevdvm
  2. Che Il Viaggio Abbia Inizio…
  3. Perduto Nel Tempo (Lost In Time)
  4. Stones
  5. Alla Taverna Del Giullare
  6. Draghi Di Krynn
  7. I Racconti Di Ombra D'Elfo
  8. Menzoberranzan
  9. La Ballata Del Forgiatore Di Racconti
  10. Oltre I Cancelli Di Moria
  11. The Ravens
  12. Who Carrieth The Music?
  13. Verso Luoghi Leggendari…
DURATA: 39:18
 

Cosa succede quando un romagnolo appassionato di tematiche fantasy e di metal estremo e vichingo decide di comporre? "Lost In Times", opera quasi interamente lavorata nei parmensi Moonlight Studios, giunge in risposta al quesito. Il disco — prodotto finale di diversi anni di lavorazioni — è un insieme di influenze diverse, con precisi numi (e nomi) di riferimento: Brendan Perry, Quorthon, Vratyas Vakyas e i Dargaard. Purtroppo per Morgan (come intuibile principale, quando non unica, mente alle spalle del progetto), porre determinati artisti sui propri orizzonti significa misurarsi con i giganti, e non sempre dedizione e buone capacità sono sufficienti per spuntarla.

Una commistione folk-darkwave (si badi: NON si tratta di un disco metal) di questa portata rischia di venire presto a noia, se non perfettamente equilibrata nell'utilizzo di strumentazione sintetica e nell'amalgama della stessa con la restante strumentazione. Non è questo fortunatamente il caso di "Lost In Times", che riesce pregevolmente a destreggiarsi tra brani strumentali e cantati o recitati, e ancora tra voce maschile (lo stesso Morgan, chiaramente) e voci femminili (le brave Sara Squadrani e Hildr Valkyrie, quest'ultima ateniese già parte del progetto Folkearth, nonchè mente di una propria one-man band) e testi in italiano o inglese. Questa ampia alternanza dietro al microfono permette ai brani di acquisire personalità propria nonostante — e qui si arriva alle note dolenti — diversi limiti siano tuttavia facilmente individuabili in questo esordio.

Il lavoro di Morgan si presenta infatti un po' troppo scarno e compatto, a livello strumentale: sintetizzatori e tastiere sono eccessivamente protagonisti dei giochi e delle melodie intessute dal bardo, frenando quella che potrebbe rivelarsi un'ottima prova, se solo maggiormente stratificata. Per quanto un suono asciutto e strutture essenziali non debbano per forza inficiare la validità e profondità di un album, quando si tratta con questi strumenti e questi suoni si naviga sempre in acque rischiose (qualcuno ha detto "Hlidskjalf" e "Dauði Baldrs"?). Ancora, i testi, sia in lingua madre che in lingua d'Albione, tradiscono una certa ingenuità e per questo perdono in sentore evocativo, non permettendo ai racconti di trascinare l'ascoltatore come e quanto — credo — fosse nelle intenzioni del cantastorie.

Esaurita la spinosa questione degli aspetti a mio avviso rivedibili, restano tredici pezzi di musica antica e atmosferica senza dubbio in grado di farsi apprezzare, con i dovuti omaggi alle divinità tutelari del fantasy ("Menzoberranzan" per i Forgotten Realms di Salvatore e le strumentali "Oltre I Cancelli Di Moria" e "I Draghi Di Krynn" per Tolkien e la saga di "Dragonlance" di Weis & Hickman) e una pregevole cover dei corvi di Odino e dei Bathory ("The Ravens", appunto); il tutto presentato in una pregevole confezione (molto ben fatti sia il digipak che il libretto).

"Lost In Time" non è certo un brutto lavoro, anzi, un progetto interessante, con i suoi naturali difetti che — se limati — possono trasformare Morgan The Bard in una realtà da tenere d'occhio.