MORTIS DEI – Last Failure
Gruppo: | Mortis Dei |
Titolo: | Last Failure |
Anno: | 2009 |
Provenienza: | Polonia |
Etichetta: | Autoprodotto |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 32:15 |
La Polonia è una patria che ha nel death metal uno dei suoi generi più prolifici e qualitativamente rispettabili, data la classe e il fervore con cui il movimento prende ogni anno forma più sostanziosa. I Mortis Dei fanno parte di questo flusso di band anche se non sono dei novellini, al contrario sono una realtà, seppur quasi sconosciuta, ben consolidata che con questo "Last Failure" raggiunge il traguardo del terzo disco. Si parla sempre di autoproduzione e mi chiedo come mai… La formazione attiva dal 1993 ha più volte dimostrato fra demo e uscite passate di essere di quelle che supportate possono fare la differenza. È quindi vero che l'industria musicale è cieca, la risposta è ancora una volta un sì gigante come una casa e ciò non fa che aumentare i dubbi sulla ricerca e la voglia di produrre davvero ciò che si possa definire a lettere cubitali come musica, ma parliamo dei ragazzi che è meglio.
Il loro death metal prende spunto da formazioni quali Morbid Angel (morbosità e ossessività dei riff), Suffocation (potenza e impatto) e Death (melodie e progressione), un connubio di tutto rispetto quanto di difficile applicazione. È in questo frangente infatti che i Mortis Dei stupiscono per la facilità con cui il disco si fa ascoltare: si viene avvolti in maniera semplice ed efficace da brani che mettono in evidenza una forte propensione tecnico-atmosferica che si pone a servizio dell'ascoltatore, riuscendo a far entrare in connessione l'animo più gentile (termine da prendere con le pinze) con quello più arcigno dello stile senza mai risultare evanescenti. Episodi come "Dying Freedom" e "Slaves" sublimano questi concetti musicali senza negare una realtà primordiale che scorre internamente ai brani; lo strumentale "Empty Space" è fantastico nella sua estrema scorrevolezza, mentre a "Intoxicated" e "Sick Mind" viene assegnato il ruolo di tracce pilastro di questo "Last Failure".
Il registro vocale di Miroslaw Harenda giostra in maniera ben calibrata fra il growl e il tratto scream, il cantante è sempre sul pezzo. La chitarra di Piotr Niemczewski dal canto suo forgia riff di valore e assoli di buona levatura sia per tecnica che per gusto, trovando nella coppia Grzegorz Zaremba-Maciej Urbaniak, rispettivamente basso e batteria, due ottimi elaboratori di basi. Il primo risulta essere vivace e non si limita a un lavoro lineare, ma cerca altresì d'inserire quella nota che faccia la differenza, mentre il secondo sceglie dinamiche capaci di garantire la dovuta profondità e un'apertura voluttuosamente dinamica al brano in corso.
La produzione del disco rasenta la perfezione, non ci sono sbavature, i suoni limpidi e trasparenti arrivano in maniera cristallina all'orecchio, sia nei momenti in cui l'esecuzione è più violenta che in quelli in cui è la parte più progressiva e quieta a prendere le redini della situazione, con la batteria che viene ben bilanciata al cospetto delle chitarre e di un basso che non viene trascurato come spesso succede.
"Last Failure" è un piccolo gioiellino, un lavoro curato con maestria da musicisti che amano e vivono con passione il loro mestiere e che come troppi rimangono relegati al ruolo di pedine quando non lo meriterebbero. Se pensiate che il mercato vero lo facciano le etichette vi sbagliate di grosso, la vera musica è quella che spesso sta fuori dai grandi giri: i Mortis Dei ne sono un esempio lampante!