MY DARKEST FURY – Hectic Existence
Gruppo: | My Darkest Fury |
Titolo: | Hectic Existence |
Anno: | 2014 |
Provenienza: | Russia |
Etichetta: | Satanath Records / Rebirth The Metal Productions / More Hate Productions |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 30:04 |
Il death metal melodico è un girone infernale: ogni volta che mi tocca recensire un disco che dovrebbe appartenere al genere, mi faccio le condoglianze anticipate, augurandomi di non incrociare l'ennesima band metalcore adolescenziale o groove dotata di ritornello cazzone che si spaccia per tale. Onestamente ero partito prevenuto anche nei confronti dei My Darkest Fury.
Il trio proveniente da Vologda — cittadina situata nel nord-ovest della Russia — è composto da Artem "Tempa" Monastyrev (voce ed effettistica), Vadim Smirnov (chitarra e basso) e Alexander "Polzik" Manichev (batteria). Sinora ha rilasciato l'ep "Years Of Hopes" (2011) e gli album "Return To The Real World" (2010) ed "Hectic Existence" (2014): io vi parlerò della loro ultima produzione.
La proposta di base è incentrata su un death metal melodico eclettico e moderno come approccio, nel quale è possibile riscontrare molteplici presenze sia di stampo classico (At The Gates e Dark Tranquillity) sia di realtà più nuove (come Children Of Bodom e Scar Symmetry). È ovvio quindi che la forte derivazione risalti all'orecchio, d'altro canto siamo dinanzi a un disco che da tale commistione ha ricavato mezzora di musica in cui impatto, groove, alta fruibilità e un minimo di progressione trovano il modo di convivere. Ci vengono così consegnati brani equilibrati ("Malicious World", "All You Need", "Moral Exhaustion" ed "Eternal Separation") al cui interno l'elettronica e la voce pulita sono orpelli saggiamente dosati, tanto che nel loro caso non è la componente più orecchiabile e odierna ad arrecare fastidio, bensì le sezioni più estreme del suono che non convincono del tutto.
"Hectic Existence" non cambierà di certo la vita a nessuno, è un disco onesto che tenta di dire la propria, rimescolando le note carte in tavola, talvolta riuscendovi, altre meno. È comunque un ascolto che chiunque sia ancora affezionato a tali sonorità potrebbe trovare gradevole, date quindi una possibilità ai My Darkest Fury e se son rose allora fioriranno.