MZKY – Unspoken Words | Aristocrazia Webzine

MZKY – Unspoken Words

 
Gruppo: MZKY
Titolo: Unspoken Words
Anno: 2015
Provenienza: Italia
Etichetta: D.M.T. Records
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TRACKLIST

  1. The Garden Of Udyan
  2. Dakshi's Dance
  3. Takshak
DURATA: 30:26
 

A volte la mia tendenza verso l'oriente si manifesta in modalità alquanto particolari: per una volta mi ero deciso a recensire un disco italiano, eppure mi ritrovo a parlarvi di musica ispirata al mondo asiatico. In questo caso però ci troviamo un po' più a ovest, più precisamente dalle parti dell'India: è proprio a questa nazione che si ispira l'EP "Unspoken Words".

I seguaci del nostro panorama sperimentale forse avranno già sentito parlare di MZKY, dal momento che il personaggio che si cela dietro questo nome è già attivo in altri progetti, tra i quali citerei i Garaliya in compagnia di Lin dei Morkobot; questa sua avventura solista lo porta a muoversi in territori al confine tra Ambient e Drone, nel quale vengono inseriti diversi elementi Glitch e percussioni etniche. Queste ultime, e più in generale le atmosfere, rimandano al Paese del Taj Mahal, come è possibile intuire dai titoli che riguardano alcuni aspetti della sua cultura.

Si parte da "The Garden Of Udyan", che mette in mostra fin da subito tutti gli elementi che compongono la musica di MZKY; il pezzo sembra essere orientato alla meditazione, con i tamburi — azzarderei a parlare di tabla, uno degli strumenti indiani più conosciuti — a produrre in continuazione gli stessi pattern e sonorità che vogliono portare l'ascoltatore a vivere una sorta di esperienza trascendentale. Il successivo "Dakshi's Dance" prosegue su coordinate simili e vede l'inserimento di un campionamento vocale ripetuto in modo quasi ossessivo, tuttavia la melodia cristallina iniziale dona un tono più leggero al brano, che solo nella seconda metà si trasforma in qualcosa di più cupo; questa caratteristica viene poi ripresa nel conclusivo "Takshak", in cui il fattore Glitch diventa preponderante e rende il clima meno arioso e più disturbato, complici le sonorità decisamente più cupe. Le manipolazioni elettroniche che colpiscono i sample e le percussioni contribuiscono infine a dare un ulteriore tocco di inquietudine al tutto.

Le tre tracce hanno una durata discretamente lunga, però grazie alle giuste dosi di varietà e ripetitività riescono a portare alla mente le sensazioni da cui sono ispirate. L'esperienza accumulata finora da MZKY gli ha consentito di creare un prodotto che suona professionale, privo di reali difetti e ingenuità tipiche di artisti alle prime armi; al contrario, i pezzi si evolvono lentamente ma con mutamenti ben percettibili e posti al momento giusto. "Unspoken Words" uscirà prossimamente in versione digitale ed è un ascolto consigliato agli amanti dei generi sopra descritti; in attesa di poterlo assaporare, trovate qualche assaggio nella pagina Soundcloud linkata nei contatti.