NAKKA – Человек-Завод
Probabilmente se potessi capire qualcosa dei Nakka, li apprezzerei maggiormente; purtroppo, non conosco assolutamente nulla della band russa qui debuttante su Satanath Records.
Quello che so è che il disco è un esempio di death metal piuttosto banalotto, suonato in maniera onesta, eppure del tutto carente di spunti di interesse, tolti qualche interludio o introduzione parlate e cantate in russo (come d'altronde tutto il resto del disco): buona la produzione, discretamente "massiccio" il sound generale, tuttavia il prodotto sembra esplicitamente pensato per non essere fruibile al di fuori della Madre Russia. Nulla più che un ennesimo, discreto, esempio di death metal di stampo moderno, con qualche fronzolo eccessivo (perché i suddetti interludi e introduzioni sono un po' troppo frequenti), ma tutto sommato godibile. Un rifferama non sempre inappuntabile seppur di mestiere, un buon gusto per gli assoli disseminati qua e là, una voce sporca seppur a tratti intelligibile, qualche siparietto scemo che probabilmente si ricollega a un'attitudine parodistica del gruppo (ovviamente incomprensibile a chi non comprenda o legga la lingua di Tolstoj, visto che nemmeno il libretto presenta una singola parola in alfabeto occidentale): nient'altro da segnalare.
Certo, tra l'album del quartetto di Khanty-Mansiysk, luogo nel bel mezzo del nulla al centro delle terre russe, e un qualunque altro disco, se non sapete il cirillico, orientatevi sul qualunque altro disco: almeno riuscirete a capire cosa state ascoltando.